venerdì 4 maggio 2018
Dopo aver consegnato le chiavi della cassaforte di Mittermaier a Jacob Torsten, Penny controlla il portatile sulla scrivania del direttore, scoprendo che è in stand by. Fruga allora nei cassetti fino a trovare un codice alfanumerico su un post-it: lo inserisce, avvia il computer e vi collega Jenkins raccomandandole di spremere qualsiasi informazione utile. Soddisfatta, esce dall'ufficio del direttore e si ferma alla scrivania di Annie. La segretaria siede smarrita davanti ad una confusione di faldoni aperti, e guarda fisso davanti a sé, senza saper che fare. Le due centraliniste sono sparite e dall'esterno dell'edificio si sentono le richieste eccitate e le urla esultanti degli operai, cui i due rappresentanti sindacali stanno distribuendo gli stipendi arretrati.
“Avrei bisogno di alcuni dati: mi servono le registrazioni delle vostre telecamere di sicurezza del dieci dicembre scorso”
Annie alza lentamente gli occhi, poi balbetta:
“Non vorrei contrariarla, signorina, ma le nostre registrazioni sono materiale sensibile e quindi riservato… Il Centro Demolizioni Snyder ha sempre rispettato la privacy di clienti e fornitori e io non ho il permesso di…”
La ragazza siede sulla scrivania con uno svolazzo della gonna e sorride:
“Posso chiederle di quanti mesi di stipendio è in arretrato?”
“Quattro, veramente, ma questo…”
Penny posa una mazzetta di banconote sotto il naso di Annie:
“Facciamo così: io non le ho dato dei soldi e lei non mi ha fatto vedere le registrazioni”. La segretaria guarda il denaro avidamente, esita per un attimo, poi lo fa velocemente sparire nella sua borsetta. Con aria impassibile comincia quindi a richiamare un archivio sullo schermo del suo tablet, inserisce un paio di password, scorre dei documenti ed infine apre un programma di lettura multimediale: Penny si sporge da sopra la sua spalla e guarda le riprese delle telecamere puntate sul cancello esterno, il dieci dicembre. L'immagine è in bianco e nero, e di qualità scandalosamente bassa; facendo scorrere il video a velocità aumentata si distinguono appena le sagome di due guardie sul camminatoio e la scura massa delle lastre di metallo. I visitatori del Cimitero di Noth Hill, in compenso, sono scarsi. Si contano soltanto una mezza dozzina di bisarche cariche di veicoli incidentati durante la mattinata e due uomini a bordo di cadillac cromata poco dopo le quattro del pomeriggio. La telecamera inquadra poi per lunghi minuti il cancello chiuso, sulla cui sommità le guardie armate accendono e spengono sigarette, mangiano qualcosa da un sacchetto di carta e bevono lattine di birra. I sorveglianti vengono sostituiti da dei colleghi che passano il loro turno altrettanto tranquillamente. Penny comincia a perdere la pazienza e le speranze di scoprire qualcosa quando finalmente, poco prima delle undici, si vede arrivare al cancello esterno un grosso camion senza loghi dai vetri oscurati.
“Ci siamo! Rallenti qui, per favore!”
L'inquadratura purtroppo non consente di prendere nota della targa e le guardie aprono la barriera senza far scendere il conducente o interrogarlo. Poco dopo si presenta un vecchio furgone ford, molto ammaccato, guidato da Dur: Fisk siede sul sedile del passeggero fumando un sigaro, mentre killex è comodamente stravaccato sul sedile posteriore. Anche il furgone entra nel centro demolizioni e ne esce dopo una mezz'ora; dopo un'altra decina di minuti un'auto di grossa cilindrata sfreccia fuori dal cancello rimasto aperto.
“Non avete altre telecamere?”
“No, mi dispiace”.
Sbuffando, Penny raggiunge il piccolo piazzale antistante l'ufficio, su cui è stata sistemata una sedia di metallo: Mittermaier vi siede scomodamente, con i polsi legati dietro la schiena. Un rivolo di sangue gli si è seccato tra il naso ed il labbro superiore dove si allarga un livido bluastro: a parte questo, il direttore sembra in buona salute. Due operai armati di fucile lo tengono svogliatamente sotto tiro, mentre Jacob Torsten e Martha Owens, poco lontano, stanno finendo di distribuire i soldi prelevati dalla cassaforte ai loro colleghi. La ragazza si avvicina cautamente a Mittermaier, chiedendosi come fare a strappargli le informazioni riguardo i suoi affari con Emma Kincaid. Killex è troppo debole per aiutarla e Fisk, nel magazzino, si sta facendo sistemare il braccio destro da uno dei tecnici del centro demolizioni. Quanto a Rosenbringer – quello stronzo – non ha nemmeno sollevato gli occhi dalla spalla ferita dell'operaio che stava ricucendo ed ha detto qualcosa riguardo «alla gestione adulta ed autonoma dei suoi compiti di caposquadra». Il suo collaudato metodo per gestire le trattative durante gli affari più delicati – cioè offrire generosamente sesso, soldi oppure entrambe le cose – è chiaramente inutilizzabile al momento presente. Cosa farebbe un vero corporativo al suo posto? La chiave del successo in una trattativa, questo almeno ha imparato dalla carriera brillante di Andrea, non è tanto nel fare quanto nel poter fare. In una parola: la chiave è la minaccia. Se tu non mi dai quello che voglio, io ti diffamo, ti rovino, ti uccido. Perchè una minaccia sia efficace, naturalmente, bisogna disporre dei mezzi e delle informazioni necessarie ad attuarla. Penny raddrizza la schiena e cerca di comporre la sua graziosa faccia da ragazzina nell'espressione di superiorità noncurante con cui guarda il mondo chi ha la situazione in pugno. Minaccerà Mittermaier. È un peccato che papà non possa vederla.
“Lo sa che la sua attività copre traffici illegali?” chiede Penny al direttore nel tono più insinuante che riesce a trovare, le mani sui fianchi “Lo sa che sono stati rinvenuti qui – nel suo centro demolizioni – anche dei CADAVERI?”
Mittermaier scoppia a ridere così forte che la saliva gli va di traverso causandogli un accesso di tosse, e gli uomini armati ridono con lui. Penny sente una vampata di rossore salirle alle guance, ma si morde le labbra e chiede seccamente al direttore, mostrando una fotografia di Emma Kincaid sul suo tablet:
“Conosce questa donna?”
“Forse sì” risponde lui tra un colpo di tosse e l'altro
“Mi dica quando è venuta qui e perché”
Mittermaier la guarda con una smorfia divertita
“Io sono un uomo già rovinato, mia cara, cosa ci guadagno se glielo dico?”
“Potrei convincere i suoi dipendenti a lasciarla uscire di qui. Vivo”
Penny si rivolge ai due rappresentanti sindacali che, nel frattempo, si sono avvicinati, sempre seguiti da una dozzina di operai, e stanno osservando la scena con sguardo severo:
“A voi propongo un cambio di amministrazione. La mia società potrebbe rilevare il Centro Demolizioni Snyder: voi avreste gli stipendi pagati a fine mese ed un nuovo contratto di lavoro…”
“Interessante… E chi dirigerebbe la baracca?” chiede Martha, sospettosa. La ragazza sorride:
“Chi meglio di voi potrebbe farlo? Se gli altri dipendenti accettano, ovviamente…”
Torsten e la Owens si scambiano qualche sguardo, poi l'uomo si fa avanti, si sputa sul palmo della mano sporca e la porge a Penny. Gli operai esultano ed applaudono.
Nel furgone corazzato che è sceso a recuperarli – ci sono due dei ragazzi di Yvette ed abbastanza spazio perché Killex possa distendersi sul sedile posteriore – Fisk si concede un sigaro lanciando, di tanto in tanto, occhiate al direttore che siede accanto a lui, ancora ammanettato. Mittermaier ha promesso che dirà quello che sa solo una volta portato in salvo, ed il solitario è piuttosto divertito all'idea che qualcuno possa considerare la E.G.O. Inc, con il suo amministratore delegato ed i suoi dipendenti, come un luogo sicuro. Mentre si rilassa, lasciando che la morfina anneghi i suoi pensieri in un benessere opaco, Penny riceve una chiamata da Celestyn Symanski:
“Ho controllato i bilanci relativi al Centro Demolizioni Snyder che mi ha mandato insieme alla proposta di acquisizione. Diciamo che l'impresa è redditizia perché gli operai sono malpagati e le strutture assolutamente fatiscenti: se dovessimo migliorare i salari e le dotazioni andremmo giusto in pari”
“Oh!” farfuglia Penny “Ma io ho promesso che…”
“Mi lasci finire… Tuttavia miss Shou ritiene che una base al primo livello possa esserci utile e, dato che le devo un favore, ho provveduto a mettere una parola buona”.
4 commenti:
Una gestione adulta ed autonoma della trattativa, brava Penny!
con tutti i proiettili che mi sono preso dovrei aver già vinto una bambolina...XD
alla fine salvare quel gatto è stata un ottima cosa.
... dillo a Fisk.
MA BASTA CON QUEL GATTO DI MERDA!
Posta un commento