martedì 8 maggio 2018
Mercoledì due luglio, poco dopo le dieci del mattino, Fisk entra nella sala riunioni al settimo piano. Killex, Dur e Jenkins sono già intorno al tavolo, su cui sono sparse tazze vuote, tablet, e briciole di brioche oltre ad un involto di plasticarta e pluriball, già aperto. Penny – lo sguardo assente e le pupille strette dalla morfina – siede sul ripiano laccato di bianco guardando la pioggia che bagna i vetri della finestra. C'è un rapido scambio di saluti, e Mark allunga al suo collega una tazza di caffè: Fisk si lascia cadere su una poltroncina, beve un sorso e chiede:
“Novità?”
“Ci è arrivato questo dal cimitero di North Hill” annuncia il tecnico indicando il pacco aperto sul tavolo “Andrea ha acquisito il centro demolizioni per un prezzo ridicolo e la Symanski ha già provveduto a rinnovare i contratti degli operai. Tutti gli ex-dipendenti di Mittermaier vi considerano degli eroi ed hanno deciso di dimostrare la loro riconoscenza collaborando attivamente alle nostre indagini”
Dur tira fuori dall'involto di pluriball un portafogli di pelle di coccodrillo e lo porge al solitario:
“Questo era addosso al cadavere ritrovato dagli operai di turno alle presse la mattina dell'undici dicembre. Torsten scrive che, a quanto ricordano, era un uomo sui trentacinque anni, molto ben vestito. E che gli mancava l'occhio destro”
“Non mancava l'occhio destro anche ai corpi che abbiamo trovato nel magazzino?” chiede Fisk a Killex, che annuisce:
“Al nostro assassino piace collezionarli, evidentemente. Nel portafogli ci sono un badge identificativo intestato a Everett Cox e due biglietti da visita della Crysis Meatruck. Dur ha già controllato: la ditta è stata fondata di recente, ma cerca di rubare mercato al TraumaTeam e Cox ne era il vicepresidente”
“Ma che bel movente!”
“C'è dell'altro” interviene Jenkins, senza nascondere un certo orgoglio, prendendo un tablet e digitando rapidamente qualcosa “Guardate cosa ho trovato nel computer di Mittermaier…”
Tutti si chinano sullo schermo su cui scorre un video, evidentemente ripreso da una telecamera ambientale. Si vedono uno scorcio dell'ufficio del direttore del centro demolizioni e due persone sedute alla scrivania: una è evidentemente lo stesso Mittermaier, mentre l'altra, di spalle, è una donna bionda, avvolta in una pesante pelliccia grigio chiara che ne camuffa la fisionomia. Con voce roca e strascicata la donna sta riepilogando i termini di un accordo formale del Centro Demolizioni Snyder con la CE Transport, per lo smaltimento di «materiale organico».
“Dite che è sufficiente per incastrare la Kincaid?” chiede Jenkins
“Temo di no” risponde Killex tirando fuori dalla tasca della giacca una fiaschetta piatta ed usandone il contenuto per correggere il suo caffè. Le notti che passa sul divano lo riempiono di malumore, e lo scotch è l'unico rimedio passabile “Non c'è nulla di palesemente incriminante, e stiamo parlando di una donna molto ricca e potente. La mia idea è comunque quella di mettere Samantha Rowling a parte di quello che abbiamo scoperto, e di tentare di infiltrarci alla cena di gala… Penny, non è per questa sera? Penny?”
La ragazza si volta a guardarlo, perplessa. È rimasta immobile e silenziosa per tutto il tempo, lo sguardo perso fuori dalla finestra:
“Scusa, parlavi con me?”
Mark sospira, poi si alza e le posa le mani sulle spalle:
“Tesoro, credo dovresti andarci piano con la morfina” dice in tono tenero e preoccupato, poi un sospetto gli corruga la fronte “Non è che Rosenbringer ti sta dando qualcosa, ultimamente?”
“Beh, solo qualche vitamina. Sai: per la pelle…”
“Maledizione Penny, smetti immediatamente di prendere quella roba! Quel figlio di puttana sta inibendo chimicamente la tua libido – o come si chiama…”
Lei stira le labbra in un sorriso pallido e stupito:
“Che idea! Perchè Rosenbringer dovrebbe fare una cosa del genere?”
Killex scuote la testa
“Tu smetti di prendere quelle pastiglie va bene?. Comunque: non è questa sera la raccolta fondi organizzata dalla Kincaid?”
“Sì, ma non vedo come potremmo entrare: serve un invito ed un'offerta di base di cinquecentomila eurodollari…”.
Intorno all'una Killex ferma la macchina di fronte alla centrale della OCP: Samantha Rowling, avvisata per telefono, lo aspetta sulla scalinata di marmo davanti all'ingresso. Sta parlando con due uomini in divisa ma, quando vede il solitario scendere dall'auto, congeda i suoi interlocutori e lo raggiunge in fretta, attraversando la strada.
“Buongiorno capitano, hai già pranzato?”
“Credevo dovesse dirmi qualcosa di urgente” replica seccamente lei “O magari è ancora ubriaco e mi ha chiamata per sbaglio?”
“No, sono abbastanza sobrio per il momento” Killex tira fuori dalla tasca della giacca una chiavetta usb e la porge alla donna “Le prove che abbiamo trovato sono qui. Adesso posso offrirti il pranzo e raccontarti cosa è successo oppure preferisci rimanere qui sotto la pioggia?”
Samantha Rowling sospira, poi lo accompagna fino ad una piccola tavola calda ad una cinquantina di metri di distanza. L'interno è caldo e accogliente, con vecchi tavoli di legno molto lucidi ed un bancone scintillante, dietro la cui vetrina sono ammucchiate torte, ciambelle, biscotti al cioccolato ed alle noci e piramidi di arance. Gli avventori, una dozzina, sono per lo più poliziotti o personale amministrativo della centrale, ed il brusio delle loro conversazioni è coperto dalla voce dell'annunciatrice del telegiornale che snocciola valori azionari da uno schermo a parete. Il capitano siede ad un tavolo e si liscia i capelli imperlati di pioggia, poi si appoggia contro la parete di legno del separé e fissa su Killex i suoi liquidi occhi scuri.
“Cosa prende?” chiede quando una cameriera in divisa verde mela si avvicina per prendere le ordinazioni
“Quello che prendi tu”
Mangiando un hot dog annegato nella senape e nei crauti – sorprendentemente buono – Mark racconta a Samantha Rowling dei ritrovamenti dei cadaveri enucleati nel Cimitero di North Hill e del video che riprende Mittermaier insieme alla donna che sembra Emma Kincaid; le consegna infine il portafogli di Everett Cox.
“In effetti lo stavamo cercando da un po'” mormora il capitano rigirandosi tra le mani il badge identificativo del vicepresidente della Crysis Meatruck “Purtroppo sono solo prove circostanziali. Ci facciamo portare un altro po' di caffè?”
“Ti faremo avere qualcosa di meglio: contiamo di riuscire a partecipare alla raccolta fondi organizzata per questa sera. E di incastrarla”
Le sopracciglia del capitano si sollevano impercettibilmente:
“E come pensate di ottenere un invito?”
“Segreto professionale. Ma ci tengo a farti sapere che avrò una splendida cravatta”.
“Quindi: spiegami di nuovo perché dovrei darti cinquecentomila eurodollari”
“Beh, capo, dobbiamo incastrare Emma Kincaid per gli omicidi del Maastricht Complex. Questo innanzitutto scagionerebbe definitivamente noi, ed oltretutto darebbe una spinta decisiva alla campagna elettorale di Samantha Rowling. Avere la riconoscenza del sindaco di Nuova New York sarebbe utile agli affari in numerose circostanze” ripete Penny, lo sguardo basso e la voce incolore “Senza contare il fatto che far arrestare un killer è una buona azione, no?”
Andrea sospira posando sul tavolo un bicchiere di cristallo. I cubetti di ghiaccio tintinnano increspando la superficie del brandy:
“Stavi andando davvero bene, fino all'ultima considerazione. Ultimamente hai perso un po' di smalto… E non mi piace quando i miei dipendenti sono sottotono”
Penny alza gli occhi, esibendo un sorriso incerto. Andrea spinge verso di lei il bicchiere da cui ha appena bevuto.
“Prendine un sorso”
Il brandy è ottimo, probabilmente pre-glaciazione: per effetto combinato con la morfina, le comunica un'immediata sensazione di calore ed un languore profondo, una piacevole stanchezza. Andrea la guarda dall'altra parte del tavolo, e nei suoi occhi freddi danza una luce divertita:
“Brava ragazza. Adesso perché non ti spogli?”
Penny non ha nemmeno un moto di sorpresa, ma comincia docilmente a sfilarsi la giacca e sbottonarsi la camicetta; i suoi vestiti scivolano ordinatamente sul pavimento in un mucchietto di cashmere, seta e pizzo finché lei si libera degli slip con un piccolo colpo di tacco. Andrea la guarda con un piccolo sorriso e le fa cenno di avvicinarsi: Penny siede sul ripiano laccato di bianco della scrivania e lascia che il suo capo le infili una mano brusca tra i capelli e la baci a lungo, mordendole le labbra. Chiude gli occhi e si lascia sfuggire un gemito, mentre le dita di Andrea le premono sulla nuca, facendole piegare il collo verso il basso.
6 commenti:
Non ho ancora capito se il comportamento di Andrea nei confronti di Penny si da intendersi come punitivo o premiante... Sicuramente è molto autogratificante ...
la differenza tra premio e punizione viaggia su una sottile linea in quell'ufficio XD
Mi rammenta una canzone dei Queen: "Pain is so close to pleasure."
A volte è pericoloso farsi certe domande.
io vivo benissimo senza saperlo XD
A volte l'ignoranza è una benedizione! XD
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