lunedì 19 marzo 2018
“Guardi qui!” esclama Killex allungando a Rosenbringer la fotografia, con la voce tremante di rabbia: sente montargli dentro una furia cieca, e vorrebbe essere già alla E.G.O. Inc per poter fracassare Ragnarsson di pugni, fargli sputare tutti i denti e poi sparargli in testa. Si passa le palme sul viso improvvisamente sudato, digrignando i denti. Il dottore si rigira la cornice tra le mani: impiega qualche secondo per rendersi conto di cosa sta guardando, poi alza su Mark uno sguardo severo e lo ammonisce:
“Cerchi di non saltare a conclusioni affrettate. Kristjan Ragnarsson ha avuto un passato difficile, ma questo non vuol dire…”
“Passato difficile un cazzo, dottore. Prenderò a pugni quel figlio di puttana finché non mi dirà dov'è Andrew Malone, anzi dovrei avvertire Andrea che abbiamo un infiltrato dei Ghost Thirteen all'interno della ditta… Meglio: avvertirò Yvette, che se ne occupi fino al nostro arrivo… Adesso muoviamoci”
Killex raccoglie uno dei cilindri di vetro pieni di liquido verde e si dirige a passo rapido verso le scale; Rosenbringer lo segue sospirando, e si chiude accuratamente la porta dell'appartamento alle spalle. Mentre scende, il solitario attiva una conference call con il resto della squadra:
“Fisk? Tutto bene con Penny? Abbiamo quello che ci serve, torniamo in sede il più in fretta possibile. Dur, tieniti pronto a partire… A proposito, hai avuto problemi?”
“Solo uno stronzo che ha tentato di smontare i fanali del furgone: sono dovuto scendere e l'ho minacciato con il cric” risponde il tecnico “Comunque c'è sempre la possibilità che fosse un diversivo per farmi allontanare…”
“Non mi stupirebbe… Aspetta prima di mettere in moto, stiamo arrivando”.
Uscendo dal Blue Wrapped Bar, Fisk nota che il piazzale è deserto e che per la strada non passa anima viva. Una mezz'ora prima, quando lui e Penny sono arrivati, davanti al locale c'erano almeno una mezza dozzina di motociclisti e capannelli di ragazzi che ciondolavano sotto la tettoia bevendo e chiacchierando. Adesso l'unica moto nel parcheggio è la sua ed un silenzio piuttosto inquietante avvolge il quartiere: i tacchi di Penny risuonano secchi sull'asfalto tra le pozzanghere.
“Killex, qui non mi piace per nulla. Riporto a casa il capo… Voi cosa avete scoperto?” chiede, salendo sulla motocicletta e dando a Penny un casco
“Ragnarsson. Quel bastardo lavora con i Ghost Thirteen”.
Nel buio del vicolo, Killex consegna a Dur il cilindro di vetro e poi, sbuffando, si china sul terreno bagnato e punteggiato di immondizia e si infila sotto il furgone. Sente l'umida sporcizia dell'asfalto impregnargli la maglietta e graffiagli la pelle. Accende la torcia ed ecco, fissato con del nastro adesivo sotto il paraurti anteriore, c'è un panetto di c4 collegato ad un detonatore a timer: reggendo la pila con i denti, ed imprecando, il solitario sfila con delicatezza i cavetti che entrano nell'esplosivo, poi lo stacca e lo lancia lontano. Dur, sedendosi sollevato al posto di guida, sospira e commenta:
“Altro che cric, la prossima volta che qualcuno mi si avvicina nello sprawl gli sparo direttamente”
“Ci conto” risponde Killex, poi aggiunge “Spostati, guido io”
Il furgone esce dal vicolo sgommando ed accelera sulla strada deserta, tutta buche, davanti al Blue Wrapped Bar: Dur si affretta ad allacciarsi la cintura di sicurezza, mentre Rosenbringer, sul sedile posteriore, viene sballottato violentemente contro la portiera. Ignorando le proteste del dottore, Mark scala rapidamente le marce e, giunto ad una velocità di crociera che sfiora i centoquaranta, chiama l'ufficio Sicurezza alla E.G.O. Inc:
“Yvette? Sono Killex. Abbiamo appena scoperto qualcosa di interessante riguardo il responsabile del nostro ufficio Logistica: Kristjan Ragnarsson lavora con i Ghost Thirteen”
“Cosa?”
“Hai capito bene. Andate a prenderlo, e tenetelo in custodia finché non arriviamo. E attenti: è pericoloso”.
Penny sente il vento fischiarle intorno, mentre le gocce di pioggia si infrangono sul casco e sulla dorso della sua giacca di pelle. Si tiene convulsamente stretta alla vita di Fisk, schiacciata contro la sua schiena, mentre il solitario guida verso il quinto livello ad una velocità che le sembra folle, tagliando le curve e zigzagando nel traffico caotico dello sprawl. Quando la moto piega bruscamente di lato, o quando punta contro il bagagliaio di un'automobile, superandola poi con un'accelerazione improvvisa, la ragazza deve mordersi le labbra per non gridare di paura. Il rombo del motore invade i suoi pensieri angosciati:
“Dev'esserci un errore” si ripete “C'è sicuramente un'errore”
Finalmente raggiungono il posto di blocco: Fisk rallenta fino a fermarsi davanti al pesante cancello blindato, e consegna il suo tesserino identificativo all'agente della OCP che si sporge dalla garitta. Mentre il poliziotto controlla i loro documenti e poi fa cenno ai colleghi perché aprano la barriera, Penny riceve una telefonata:
“Miss Clarke? Sono Yvette Galkina”
“B-buonasera Yvette”
“Non è per nulla una buona sera, purtroppo. C'è bisogno di lei in sede, il prima possibile”
“Stiamo arrivando… Ci vorrà, credo, una quarantina di minuti”
“Cercate di fare in fretta. Miss Shou è chiusa nel suo ufficio dall'interno, ostaggio di Kristjan Ragnarsson che è armato e non è in nessun modo disposto a trattare. Ma ha chiesto espressamente di lei”.
Il furgone con a bordo Killex, Dur e Rosenbringer infila la rampa del garage della E.G.O. Inc a tutta velocità, inchiodando poi in mezzo alla corsia dei parcheggi. Ignorando i richiami di Mendoza, che si sporge dal suo piccolo ufficio chiedendo loro cosa diavolo stia succedendo, i tre uomini raggiungono correndo gli ascensori: due guardie con in braccio fucili d'assalto, li aspettano sul pianerottolo del settimo piano, mentre nella sala riunioni, Yvette, Fisk e Penny stanno già discutendo un piano d'azione.
“Io e Celestyn Symanski abbiamo controllato le disposizioni nello Statuto Aziendale” sta dicendo Yvette, piantata in mezzo alla stanza a braccia conserte “In caso di temporanea impossibilità dell'amministratore delegato a svolgere le sue funzioni, tutti gli uffici hanno l'ordine di continuare le loro attività. Ed il controllo dell'azienda passa pro tempore a lei, miss Clarke”
Mark guarda Penny: seduta sul bordo di una poltroncina bianca, si è coperta la bocca con una mano, gli occhi spalancati dall'ansia e dalla confusione. Non gli è mai sembrata così piccola e così fragile, con quei vestiti da sgualdrina, il trucco pesante e i capelli spettinati: teme stia scoppiare a piangere da un momento all'altro. Penny invece si alza, si aggiusta le maniche della giacca di pelle e dice con voce lenta ma chiara:
“Bene. Per prima cosa dobbiamo cercare di aprire un contatto con loro. Cosa dice la Sicurezza Informatica?”
“Ogni volta che qualcuno entra nell'ufficio della signorina Shou, lei può bloccare gli accessi, e in questo caso nulla può entrare od uscire, nemmeno dei pacchetti di dati. Così non abbiamo modo di sapere cosa sta succedendo lì dentro, a meno che l'amministratore delegato stesso non pronunci una parola in codice” spiega Yvette “La parola è bonsai…”
La ragazza si volta verso Killex, Rosenbringer ed il tecnico, rimasti fermi all'ingresso della stanza.
“Dur, trova un negozio di piante aperto. Facci recapitare un cazzo di bonsai, subito”.
Mentre passano i minuti, nella sala riunioni dell'internal audit la tensione è palpabile: Killex e Fisk stanno studiando i progetti del nono piano, cercando un punto da cui accedere all'ufficio di Andrea: scoprono così che esiste un ascensore privato che collega l'ultimo piano direttamente al garage. L'unico problema è che il mezzo risponde a chiamata per mezzo di una scansione retinica, e che al momento è bloccato.
“Un momento!” esclama Mark “La colonna di scarico del bagno… Potremmo passare di lì!”
“Una bella arrampicata” commenta Fisk “Ma mi sembra l'unica soluzione: il tetto è a prova di bomba, e così anche il solaio dell'ottavo piano”
“Ho una comunicazione dalla Sicurezza Informatica” si intromette Dur “Jenkins dice che qualcuno sta cercando di inviare dati dal computer di Andrea. L'utente in questione non ha le credenziali per accedere da amministratore, quindi probabilmente si tratta di Ragnarsson. Jenkins chiede cosa deve fare…”
Penny, che non ha chiaro cosa stia succedendo, guarda il tecnico:
“Tu cosa suggerisci?”
“Le dica di tracciare le comunicazioni in uscita per scoprire dove sono dirette” dice Rosenbringer
“Ma così non rischiamo di trovarci un esercito di Ghost Thirteen fuori della porta?”
“Facciamo intanto sbarrare le entrate” suggerisce Killex “E facciamo in modo che un paio di pattuglie della OCP girino qui intorno… Fisk, che ne dici di uscire in strada a fare un po' di casino?”
3 commenti:
Rock & Roll! ;D
E' bello vedere che studiare architettura è servito a qualcosa XD
Cavedi Tecnici...salvano ogni genere di situazioni XD
Posta un commento