venerdì 2 marzo 2018
Esterno, notte. Il traffico è rapido e scorrevole sulle otto corsie della highway 421 al quarto livello, e i fari dei veicoli che risalgono l'autostrada nell'altro senso di marcia tagliano l'oscurità con brevi lampi di luce. Penny siede sul sedile posteriore di un furgone blindato, senza loghi: accanto al lei, con indosso delle divise della OCP e giubbotti antiproiettile, stanno quattro dipendenti dell'ufficio Sicurezza. Gli uomini tacciono. Killex, dal posto di guida, avanza piuttosto lentamente, osservando il traffico sulla carreggiata opposta e tenendosi in contatto via radio con l'automobile che li segue. Fisk, che precede in moto il piccolo convoglio, esclama improvvisamente:
“Ci siamo! State pronti…”.
Dall'altra parte dello spartitraffico, un po' di traverso rispetto alla corsia, è fermo un furgoncino bianco con davanti due grosse motociclette. Un uomo in giacca di pelle, con il volto coperto da un casco, sta puntando una mitraglietta sul veicolo il cui finestrino, dal lato del passeggero, è già stato sfondato lasciando sporgere il busto di un cadavere martoriato dai colpi. Killex accelera per raggiungere un varco nello spartitraffico di cemento qualche centinaio di metri più avanti poi, con una curva che schiaccia i passeggeri contro il portellone, fa inversione e si immette sull'altra carreggiata.
Arrivando per primo, Fisk nota che, parcheggiate dietro il furgoncino bianco a spina di pesce, ci sono altre quattro motociclette. Due uomini muniti di cannelli da saldatura stanno aprendo il vano di carico del veicolo, mentre altri, armati di mitragliette, tengono la situazione sotto controllo. Nonostante l'autista del furgoncino sia stato fatto scendere ed inginocchiare sull'asfalto, il traffico continua a scorrere e nessuno ha osato intervenire. Il solitario accelera, estrae l'arma dal braccio e spara ad uno dei motociclisti: il proiettile lo raggiunge alla spalla insaccandosi nella sua giacca rinforzata. L'uomo lascia cadere la mitraglietta a terra, ma rimane in piedi.
Nel frattempo Killex dà fondo all'acceleratore, supera il furgoncino e poi sterza bruscamente, investendo due delle moto parcheggiate dietro e facendole cadere a terra. Immediatamente, una pioggia di proiettili investe il furgone della E.G.O. Inc, concentrandosi sul parabrezza e sul cruscotto: Mark perde il controllo del veicolo che inchioda e finisce per rovesciarsi di lato con uno schianto. Imprecando, il solitario scavalca il cadavere della guardia che giace sul sedile del passeggero e si arrampica fuori dal furgone: mentre si sporge dal finestrino vede aprirsi il portellone posteriore e strisciarne fuori, cercando copertura, i quattro agenti della Sicurezza. Penny, stordita dall'impatto, si muove per ultima: si sporge cautamente e poi decide di rimanere nascosta nel furgone.
Sopraggiunge rombando l'auto blindata che inchioda di traverso davanti al furgoncino: dai finestrini si affacciano gli altri tre uomini di Yvette che aprono il fuoco sui motociclisti. Due di loro cadono, mentre gli altri rispondono scaricando le mitragliette sugli assalitori: Fisk, ancora sulla moto, viene centrato da un proiettile che gli rompe il casco. Il colpo lo stordisce momentaneamente, facendolo sbandare di lato: inchioda riuscendo a tenere in piedi la motocicletta, poi la abbandona sull'asfalto e corre a ripararsi dietro al furgone. Anche Killex, che sta strisciando in cerca di protezione, viene colpito alla spalla ed alla coscia: il primo proiettile viene fermato dal giubbotto, il secondo gli penetra nel quadricipite.
Dai veicoli che continuano a transitare sulla strada si levano furibondi colpi di clacson, qualcuno abbassa addirittura il finestrino e urla insulti che vengono coperti dagli spari, ma nessuno, evidentemente, pensa ad avvisare la polizia. Approfittando della copertura dei compagni, uno dei motociclisti si sporge e lancia qualcosa contro il parabrezza dell'auto della E.G.O. Inc: l'oggetto si spalma sul vetro, illuminandosi. Un attimo dopo una fragorosa esplosione illumina la notte, i finestrini del veicolo si frantumano e la carrozzeria si accartoccia, cominciando a bruciare.
“Hanno delle granate adesive alla termite!” esclama Killex nella radio, imprecando, e corre a tirare fuori Penny dal furgone rovesciato. I quattro agenti superstiti della E.G.O. Inc si allontanano rafficando: un altro motociclista cade. Prima di scavalcare il guardrail per mettersi al riparo, Fisk lancia una granata esplosiva contro i nemici: sente l'onda d'urto dell'esplosione e – quando si volta a guardare – vede che uno di questi è riuscito a ripararsi dietro la sua motocicletta, mentre l'altro giace a terra immobile con il torace squarciato.
Dopo aver messo Penny al sicuro dietro il guardrail, Killex si sporge a controllare la situazione, mentre gli uomini di Yvette puntano i fucili sulla strada per fargli copertura: nel fumo che ancora si alza dall'auto bruciata, tra i bossoli che scintillano alla luce dei lampioni, vede solo corpi a terra. Anche l'autista del furgoncino bianco della InfoCorp, probabilmente colpito da un proiettile vagante, giace riverso sull'asfalto. Fisk gli dà uno strattone alla manica e gli indica l'ultimo motociclista superstite che sta faticosamente cercando di risalire in sella per fuggire. Mark svuota il caricatore del suo revolver sulle gomme della motocicletta e in un attimo le quattro guardie della E.G.O. Inc gli sono addosso, lo rovesciano sull'asfalto e gli ammanettano i polsi dietro la schiena.
Mentre Fisk smonta le targhe dei veicoli che hanno usato nell'agguato, Killex controlla l'interno del furgoncino della InfoCorp: è pieno di scatoloni di cartone vuoti, ma c'è anche una piccola cassa in metallo, sigillata. Aiutato dai quattro uomini della Sicurezza, Fisk raddrizza il furgone che, per fortuna, nonostante il parabrezza ridotto ad una ragnatela di schegge di vetro ed il cofano bucherellato, funziona ancora. Il prigioniero, bendato, viene caricato sul sedile posteriore del furgone insieme alle quattro guardie, Killex gira la chiave ed il motore si avvia sobbalzando.
“Vi rimane solo da chiamare Dur” urla Fisk, recuperando il casco di uno dei cadaveri e salendo sulla sua moto “Mi dispiace che si sia perso tutto il divertimento, ma qualcuno doveva andare al luogo dello scambio, nel caso le cose qui si fossero messe male. Io vado, ci vediamo giù”
Penny si arrampica sul sedile del passeggero, e tira giù il parasole rivelando lo specchietto interno che usa per sistemarsi i capelli. Il furgone intanto corre verso est, confondendosi nel traffico anonimo della notte. La ragazza sospira, poi digita nell'aria:
“Dur, qui abbiamo fatto. Tu hai novità?”
“Nessuna: una noia mortale. Provvedo subito a mandarvi un tir. Fatevi trovare al terzo livello, tra la FDR e la settantanovesima”
“Ottimo”
Un tir con rimorchio, nero ed opaco, con sulle fiancate degli adesivi che recitano RoadSpeederLP, avanza senza fretta lungo Northern Boulevard. Sono da poco passate le tre del mattino e la pioggia cade uguale e silenziosa sull'asfalto screpolato, debolmente illuminato dai rari lampioni funzionanti. La zona residenziale - alti palazzoni grigi e fatiscenti – è praticamente deserta e i fanali del veicolo non illuminano altro che pozzanghere ed immondizia abbandonata ai bordi della strada. All'interno del rimorchio sono stati saldati un tavolo e delle sedie di metallo. Al tavolo è ammanettato un giovane bruno e pallido. Indossa una giacca di pelle rinforzata strappata lungo una manica ed ha un grosso livido che si sta formando sotto l'occhio destro. Killex, il volto coperto da un passamontagna, si china nuovamente sul tavolo:
“Adesso comincia a dirmi chi sei”
“Perchè non mi dici chi cazzo sei tu?” risponde il prigioniero. La sua voce è calma e priva di qualsiasi accento.
“Qui le domande le faccio io. Dimmi come ti chiami”
“Robert”
“Robert. E fai parte dei Ghost Thirteen”
“Mai sentiti”
Mark alza il braccio per colpirlo, ma Penny lo ferma.
“Aspetta. Fammi controllare una cosa. Abbiamo detto a Sagara di azionare i jammer, ma potrebbe avere con sè del veleno”
La ragazza si avvicina a Robert, e gli siede sulle ginocchia. Stringendogli le guance con il pollice e l'indice lo costringe ad aprire la bocca, poi gli fruga tra i denti, cercando eventuali capsule. Lui fa il gesto di morderla, ma non osa.
“Direi che è pulito” dice Penny, alzandosi e dandogli una pacca amichevole sulla spalla “Ascolta, Robert. Noi stiamo cercando Andrew Malone. Tu dicci dove trovarlo e cercheremo di essere gentili con te”.
2 commenti:
sparatorie che Bay levati XD
questa volta ho seriamente perso il conto dei morti.
Posta un commento