venerdì 27 maggio 2016
Mentre attendono sul pianerottolo, incerti se bussare di nuovo alla prima porta, Mark, Fisk e Dur vengono raggiunti da Penny. La ragazza scuote vezzosamente la testa, i capelli che le danzano intorno al viso.
“Allora, che ve ne pare?"
Il suo cyberimpianto a rilascio di ferormoni scatena l'inconsapevole entusiasmo dei tre uomini.
“Stai benissimo miss Penny" esclama Fisk, allungandole uno schiaffo sul sedere, poi aggiunge incredulo, rivolgendosi sottovoce a Mark: “A me sembra uguale a prima..."
Killex non risponde, troppo impegnato a fissare Penny con la bocca aperta, mentre Dur si guarda le scarpe.
“Io credo che andrò a casa…" butta lì il tecnico, senza alzare gli occhi.
“Cosa fate qui?"
“N...non sappiamo se bussare ai nuovi vicini" balbetta Mark.
“Vorrà dire che lo farò io".
Senza smettere di scuotere i capelli, Penny suona il campanello: questa volta la porta si apre quasi immediatamente davanti ad una donna alta, nera e bellissima che indossa una vestaglietta di seta rossa.
“Buongiorno" sorride Penny, “siamo i nuovi vicini".
“Jack, ci sono i vicini" grida la donna con voce gutturale e stanca, rivolta all'interno dell'appartamento.
Dietro di lei compare un uomo di colore con una grossa catena d'oro sopra la canottiera sudata. Guarda Penny con un luccichio negli occhi, facendole cenno di entrare.
“Buongiorno tesoro!" esclama e fa per chiuderle la porta alle spalle.
“Ehi amico, siamo un pacchetto completo" lo interrompe Mark, fermando la porta con un piede.
“Oh, beh, non so se con voi posso farci qualcosa" risponde l'uomo con un ghigno, riaprendo la porta “La brunetta qui, invece… Ma prego, entrate, possiamo metterci d'accordo!"
“Vendi bellezza?" domanda Penny al suo ospite, entrando in un salotto ingombro, buio e fumoso. Sul divano, muta e assente, siede una ragazza bionda che si sta smaltando le unghie e non alza nemmeno lo sguardo.
“Penny, il nostro vicino è un pappone" la corregge Mark, guardandosi attorno con disgusto.
“Killex, sii gentile, il signore è un imprenditore dell'amore" si intromette Fisk, fissando la bionda.
“Proprio così!" conferma Jack. “Siete qui per affari? Accomodatevi! Judith, che vi ha aperto, è libera. Cosa posso offrirvi intanto? Birra? Daiquiri?"
“Una birra, grazie!" risponde Fisk lasciandosi cadere sul divano, accanto alla ragazza.
Jack mette in mano a Fisk un respiratore che il solitario guarda interrogativo.
“La tua birra: questo te la nebulizza direttamente nei polmoni, non hai mai provato? Tu, invece" aggiunge rivolto a Penny prendendole il braccio, “prova questa roba, tesoro!"
“Ehi, che cazzo stai facendo?" si intromette Mark, ma è troppo tardi: Jack ha infilato una siringa con del liquido azzurro dietro al gomito di Penny e la ragazza è crollata contro la spalliera del divano con aria sognante.
“Tranquillo, amico, è solo una sostanza che aumenta il feedback della rete: si farà un viaggetto".
“Bene" commenta Fisk aspirando la sua birra e rilassandosi sui cuscini. “Sei davvero interessato al nostro capo? Quanto ci faresti a serata?"
“Lei? Tanto per cominciare centocinquanta".
“Centocinquantamila?" si informa Fisk con entusiasmo.
“Fisk, stai vendendo Penny?" ringhia Mark.
“Centocinquantamila? No, mi dispiace non tratto quel genere di merce, io".
“Allora non se ne fa nulla, mi dispiace: non venderemo miss Penny per centocinquanta dollari. Ma puoi venire a cena da noi quando vuoi e, magari, portare qualche amica..."
“Sì, noi adesso dobbiamo andare" taglia corto Mark con gli occhi stretti. “Fisk, prendi Penny!"
“Tranquillo, potete lasciarla qui" sorride Jack. “Me ne occupo io..."
“Nemmeno per sogno".
3 commenti:
...cercare di vendere il proprio corporativo...check
Quando il gatto si sballa, i topi lo vendono!
Che malfidati, sembrava tanto una brava personcina a cui lasciare Penny...
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