martedì 17 maggio 2016
In piedi davanti allo specchio scheggiato, nel bagno miracolosamente integro del primo piano, Penny tenta senza successo di acconciarsi i capelli che le cadono in ciocche scure sulla fronte. La mancanza di corrente elettrica le impedisce di usare il suo asciugacapelli superaccessoriato e, come se non bastasse, la polizia sta arrivando per raccogliere le loro deposizioni. La finestra dai vetri infranti lascia giungere l'eco dei muggiti delle mucche che vengono ricondotte nel recinto da Mark e Fisk, mentre Dur controlla i cadaveri dei pirati.
Maledizione a loro pensa, gli occhi neri stretti dalla stizza. Sono l'unico quadro corporativo rimasto in un'azienda semidistrutta e non ho neanche un vestito carino da mettermi... Questo tubino puzza di fumo e calcinacci, del resto tutto qui ha un odore orribile oggi... Mi chiedo come ho fatto a comprarlo: sta davvero male sui fianchi ed il nero mi sottolinea le occhiaie...
Voltandosi e rivoltandosi controlla la sua immagine nello specchio, le pieghe del vestito, l'accuratezza del trucco. Il latex aderente disegna con decisione le curve del suo corpo minuto, il profondo spacco posteriore sale fin quasi alle natiche, le scarpe dai tacchi alti hanno la suola rosso scuro come le sue labbra.
I dipendenti superstiti, che non hanno avuto il coraggio di prendere parte allo scontro, dopo l'attacco le si sono raccolti intorno smarriti, in attesa di ordini. Dare ordini è divertente! Tutti ti guardano da sotto in su come cuccioli. Del resto, voglio davvero restare a dare ordini qui? Giocare alla contadinella è divertente, ma fare sesso nella paglia irrita la pelle...
Collegandosi con la rete HyperReal, Penny controlla lo stato in borsa della Milkyway e scopre, come del resto si aspettava, che la società ha già perso l'80% del suo valore. Forse è il momento giusto per liberarsi di mucche e prati: ai ragazzi questo lavoro non piace per nulla e a lei mancano le luci della città.
Senza smettere di sorridere al suo riflesso, inserisce un'offerta in rete.
Fuori, nel sole e nella polvere, una sirena della polizia si avvicina. L'auto pressurizzata si ferma alle porte dell'hangar e ne scendono tre uomini in divisa, che si guardano attorno con aria annoiata.
"Buongiorno, siete voi che avete chiamato? Qual è la natura della vostra emergenza?"
"Tentativo di abigeato" risponde Fisk.
"Di che?"
"Abigeato, furto di bestiame" spiega innervosito il solitario, indicando il camion distrutto vicino all'ingresso della cupola ed i corpi delle mucche sparsi sul prato.
"E i ladri?"
"Tutti morti tranne uno" interviene Mark, spingendo avanti il pirata ferito ed ammanettato, il volto dipinto di bianco contorto dal dolore ed una grossa macchia di sangue rappreso sui pantaloni sporchi di erba e di terra.
"Permettete, vero?" chiede ai poliziotti, poi, chinandosi sul prigioniero inginocchiato gli urla in faccia: "Tu, stronzo, sai parlare?"
"Dipende..."
"Bene, sentiamo che cos'hai da dire! Chi sei e chi ti ha mandato qui?"
"Io sono Mathias, e mi manda tua madre per farti un regalo di compleanno".
A pungo chiuso, Mark colpisce l'uomo all'altezza dello stomaco, facendolo gemere.
"Mia madre è morta venticinque anni fa e se la nomini di nuovo ti ammazzo, capito? Fisk, vuoi pensarci tu?"
"Volentieri" risponde il solitario con un gran sorriso, sgranchendosi le mani. Afferra l'uomo per le spalle e lo solleva senza fatica. I suoi piedi si dibattono a dieci centimetri da terra. "Adesso andiamo a fare un giro alla macelleria..."
"No, no... Mi manda Barbanera per rubare le mucche... non posso dirvi altro perché non so altro, lo giuro!"
"Il problema non è questo" interviene uno dei poliziotti, che sta esaminando l'ingresso dell'hangar. "Dobbiamo capire come hanno fatto ad entrare: qui non c'è nessun segno di effrazione. Qualcuno deve avergli aperto dall'interno".
Fisk, Dur e Mark si guardano interdetti.
"Dovremo fare una verifica sui dipendenti, allora" conclude il tecnico.
"Chi è il vostro dirigente?" li incalza sospettoso un altro agente.
"Ragazzi, dobbiamo andare a festeggiare: siamo ricchi!" urla Penny che si sta avvicinando al gruppo, i tacchi che affondano nell'erba alta. "Oh, buongiorno agenti! Siamo stati bravi a fermare i pirati, vero?"
"Bene" risponde Mark afferrando il prigioniero e spingendolo contro i poliziotti. "Questa roba è affare vostro. Noi adesso ce ne andiamo da questo schifo di posto".
Vedendosi cadere addosso il pirata, il più giovane degli uomini in divisa si scosta d'istinto per evitare di sporcarsi le scarpe. Poi estrae la pistola e, senza battere ciglio, la punta alla tempia dell'uomo e fa fuoco. Dur osserva perplesso la scena, ma non dice nulla. Nessuno dei suoi compagni degna il cadavere di uno sguardo: i due solitari, seguiti da Penny, si avviano verso i resti dell'edificio della Milkyway. Il tecnico si tocca la fronte in segno di saluto e si volta per raggiungere i compagni.
"Fermi tutti!" grida una delle guardie. "Chi dice che non siate stai voi?"
"Agente, noi siamo quelli che hanno fermato i pirati" risponde Dur sbuffando.
"Cioè quelli che hanno eliminato i testimoni. Dovremo trattenervi".
"Veramente siete stati voi ad eliminare l'ultimo..."
"Noho" si lamenta Penny, tornando sui suoi passi e frapponendosi tra il tecnico ed il poliziotto. "Proprio adesso che possiamo andare a divertirci! Agente non potrebbe accontentarsi del mio numero di telefono?" chiede, afferrando i risvolti della divisa e facendo le fusa. "Rimarremo a sua completa disposizione..."
3 commenti:
"facepalm"...ahhh le vecchie tradizioni della terra...gli agenti di polizia erano incompetenti li e lo sono anche qui...e adesso devo anche staccarlo da Penny XD
Ma per l'abigeato non c'era la corda saponata e l'albero più vicino?
Mi sembra che il codice civile sia chiaro in proposito.
Il problema è trovare un albero su Marte...
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