Dopo sei secondi esatti, un trillo risuona nella sua scatola cranica. Mark si guarda intorno, spaesato, poi nota nell'angolo del suo campo visivo un piccolo pallino rosso, contornato di azzurro come ogni altro elemento dell'interfaccia HyperReal. Qualcuno sta suonando alla sua porta.
Infastidito si alza e, ancora in maglietta e boxer, esce in corridoio per raggiungere l'ingresso del basso edificio, casa e sede lavorativa dei pochi dipendenti della Milkyway. Gli uffici, visibili attraverso le pareti vetrate, sono ancora deserti. Fuori dalla porta ci sono dei pacchi con sopra una busta; Killex la prende e ne strappa un lato con i denti. All'interno un semplice cartoncino, su cui è stato impresso un bacio stampato con un rossetto color porpora. L'intestazione dice "L'antro di Clora", null'altro. Incuriosito, Mark apre il primo pacco.
"Ehi! É arrivato Babbo Natale!" esclama sollevando una mitraglietta.
Fisk e Dur lo raggiungono e, trepidanti, aprono gli altri pacchi: altre due mitragliette con dei caricatori, più una pistola.
"Chi dobbiamo ringraziare per questi regali, secondo voi?" chiede Fisk.
"La piccola Janine, suppongo" risponde Dur, inserendo il nome stampato sul biglietto nel motore di ricerca della rete HyperReal.
"Quello che pensavo anche io. Dopo il lavoro dovremmo andare a trovarla".
Poco dopo, mentre i tre fanno colazione con gli altri dipendenti, nella piccola mensa risuona l'ululato di un allarme. Seccato, e senza posare la sua tazza di caffè, Dur si collega alle telecamere perimetrali. Le prime non mostrano altro che gli accessi a Elysium, deserti come al solito. Quelle che puntano verso la fattoria ed i pascoli, invece, inquadrano una trentina di pirati che, dopo aver aperto i portelloni dell'hangar, stanno entrando nella cupola.
"Abbiamo delle visite" commenta in tono neutro.
"Sì! Un allarme intrusi!" si entusiasma Fisk, balzando in piedi e rischiando di rovesciare il tavolo. "Possiamo provare i nostri regali!" urla lanciandosi verso l'uscita.
"Da dove arrivano? Quanti sono?" chiede Mark che, tra un boccone di pancetta e l'altro, sta caricando la mitraglietta nuova. Nella mensa, intanto, si è diffusa una certa agitazione e la maggior parte dei presenti, spaventati, corre a rifugiarsi negli uffici del secondo piano.
"Tanti. Hanno sfondato l'hangar e si stanno dirigendo verso le stalle. Faremmo meglio ad andare con Fisk" risponde Dur, indicando il corridoio da dove provengono le urla esaltate del solitario.
Penny cammina lentamente lungo il corridoio, asciugandosi i capelli ancora bagnati e strofinandosi di tanto in tanto il corpo avvolto nell'accappatoio. Quando Fisk compare all'improvviso davanti a lei a torso nudo, mitraglietta in mano ed espressione estasiata sul volto, si ferma interdetta. Il solitario, senza degnarla di uno sguardo, apre la porta e osserva il grande pascolo che si estende all'esterno.
"Fisk, che succede?" chiede a mezza voce, poi si accorge che anche Dur e Killex hanno raggiunto l'ingresso. "Ragazzi? Dove state andando? Ho appena finito la doccia, spero non vogliate farmi uscire! Non voglio insozzarmi di nuovo!"
Mark si avvicina, le cinge le spalle con un braccio, la accompagna dolcemente fuori dalla porta, infine alza l'indice e la invita a guardare verso est. Dall'altra parte della cupola l'avanguardia dei pirati ha ormai raggiunto le stalle; altri, urlando frasi incomprensibili, stanno arrivando a cavallo di trike arrugginite decorate con orribili teschi rossi dipinti sui serbatoi. Penny sbatte le palpebre, incapace di realizzare quanto le si para dinanzi agli occhi. Poi un sibilo e, d'un tratto, l'ala sinistra dell'edificio principale della Milkyway esplode in mille pezzi. Schegge del razzo, pezzi di metallo e tubi divelti saettano in tutte le direzioni, costringendo il gruppo a gettarsi a terra.
2 commenti:
Fisk è il solito esaltato. E questo di solito mi permette di fregargli la pancetta dal piatto!
Ci attaccano! Solo al personale autorizzato è permesso uscire dall'edificio! Il primo di voi imbrattacarte che prova a rubarmi un pirata si aggiungerà alla conta delle vittime!
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