venerdì 20 maggio 2016
L'antro di Clora è un alto edificio elegante nel centro si Elysium: nell'atrio luminoso e pavimentato di marmo chiaro Mark, Fisk, Dur e Penny vengono accolti da una sorridente receptionist in tailleur viola.
"Buongiorno signori, desiderate?"
"Vorremmo fare colazione" spiega Penny, nel suo tono più professionale.
"Benissimo" risponde la ragazza muovendo le dita nell'aria. "Avete prenotato?"
"No, ma abbiamo ricevuto questo invito" risponde Dur mostrando il cartoncino con il bacio stampato.
"Oh, dunque siete attesi! Ultimo piano, prego".
L'ascensore si apre su di una grande sala circolare con un bancone nel mezzo. Le finestre ampie lasciano entrare il placido sole del mattino e la stanza è piena del brusio di uomini e donne eleganti che bevono, conversano e ridono sopra una musica delicata. Tra gli ospiti si aggirano discreti dei camerieri olografici vestiti con papillon viola e calzoni aderenti.
"Come mi è mancato tutto questo..." sussurra Penny guardandosi intorno con occhi brillanti.
Improvvisamente accanto al gruppo compare una proiezione olografica che, dopo aver visto il biglietto, li indirizza verso una porta a destra. I quattro entrano in una stanzetta ovale con un grande acquario che copre l'intera parete destra ed un salottino. Janine si alza e va loro incontro.
"Finalmente siete arrivati!"
"Ciao Janine. Come facevi a sapere che i pirati ci avrebbero attaccato?" le chiede Penny.
"Sono socia della MediaManager, miss Penny, so molte cose..." risponde la ragazza, guardandosi con sussiego le unghie laccate di viola.
"Comunque grazie" si intromette Fisk. "Ci hai salvato la pelle... Adesso vorrei proprio fare colazione. Janine, per me uova, pancetta e pane tostato. Avvisa uno dei tuoi tirapiedi, grazie".
"Fisk dovresti smettere di mangiare di continuo!" lo ammonisce Mark. "Stai ingrassando".
"Può darsi" risponde il solitario guardandosi la pancia sopra i pantaloni. "Ma niente mette fame come una sparatoria di prima mattina".
Tutti si accomodano su un divanetto bianco o su delle comode poltrone intorno ad un piccolo tavolo laccato. Un cameriere in carne ed ossa raccoglie le loro ordinazioni, poi si ritira silenziosamente con un mezzo inchino.
"Come sono entrati i pirati?" chiede Janine sorseggiando da un'enorme tazza di caffè.
"Qualche stronzo deve avergli aperto" risponde Dur.
"Beh, vedo che te la passi bene, comunque" commenta Fisk, a bocca piena.
"Oh, è un lavoro molto stressante" si lamenta Janine gesticolando, in tono salottiero.
"Ti serve per caso una squadra? Noi siamo in vacanza..." si intromette Penny che sta bevendo un martini.
"Non avete ancora il vostro lavoro?"
"No, ho venduto la Milkyway questa mattina".
"Questo lo so" sorride Janine.
Anche Dur, lanciando un occhiata alla ragazza, sorride: "L'apertura dell'hangar è opera tua, Janine?"
La giovane si finge offesa: "Ma assolutamente no! Certo, se qualcuno non si fosse impegnato ad aumentare i profitti della Milkyway l'avrei acquisita prima. Adesso finalmente posso cambiarvi mansione. Il vostro primo compito come miei dipendenti è scoprire come hanno fatto i pirati ad entrare".
"Mi mancava il mio lavoro da agente speciale" sospira Mark.
"Come potete vedere" continua Janine, proiettando una mappa di Elysium sopra il tavolo, "intorno alle cupole esistono dei sensori che registrano le violazioni perimetrali. Quelli della Milkyway devono essere stati disattivati".
"Probabilmente c'era una talpa nella ditta".
"Probabilmente. Adesso siete liberi di indagare: il vostro contratto è stato aggiornato dai miei avvocati".
Mark si collega alla rete HyperReal e visualizza il suo contratto che adesso recita: fattorino con mansioni varie ed eventuali.
"Janine, non credi che un professionista con i miei anni di esperienza meriti un po' più di riconoscimento?" chiede, contrito.
"Uhm, fammi pensare..." risponde la ragazza. Dopo una pausa si collega alla rete, richiama il contratto di Killex ed aggiunge, accanto alla sua firma, una faccina sorridente azzurra. "Va meglio così?"
Fisk posa le mani divaricate sul piano del tavolino, cominciando a scaricarci sopra il suo peso. "Janine, mia cara, mi sembra ieri che ti tenevo sulle ginocchia e ti sculacciavo... Ho quarantadue anni e mi ritrovo su questo cazzo di pianeta a fare il fattorino... Chiedo almeno che la mia mansione principale sia aggiornata con qualcosa più in linea con le mie capacità".
La superficie lucida scricchiola e trema. Janine, per nulla impressionata, risponde: "Ci lavorerò sopra signor Fisk, non mi distruggere l'ufficio".
"Urgh" grugnisce il solitario spezzando il tavolino. Tartine, martini, caffè e resti di pancetta finiscono sul pavimento.
"Quello che ci manca adesso" commenta Dur pragmaticamente, "è un bell'appartamento in città. Io alla Milkyway non ci torno neanche morto".
"Io nemmeno" sibila Mark, socchiudendo gli occhi.
5 commenti:
....vent'anni di onorata carriera...ed adesso sono alle varie ed eventuali...
Io non ho nemmeno controllato cosa c'è scritto sul mio. E' comunque un miglioramento rispetto alla manutenzione degli impianti di spurgo ed alle cisterne di liquame.
...mha...dovrai comunque occpurati di merda...forse di un colore e di un odore diverso, ma sempre merda rimane
A qualunque livello avrai a che fare con la merda.
E' per questo che la differenza tra letterale e figurata è importante!
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