venerdì 13 aprile 2018
Dopo aver riconsegnato la radice di coffea al reparto Ricerca e Sviluppo, i due solitari salgono al settimo piano: nella sala riunioni c'è solo Dur, chino su un tablet.
“Come va qui?” chiede Fisk poggiando sul tavolo il faldone prelevato nell'appartamento di Ragnarsson ed una confezione di bottiglie ancora fredde ed imperlate di condensa “Ti va va una birra? È davvero buona”
“Grazie” risponde il tecnico prendendo una bottiglia “Ho trovato due cimici: una qui, sotto il tavolo, e una nello studio di Penny. Adesso sto cercando informazioni sul Cimitero di North Hill dato che, immagino, vorrete andare a darci un'occhiata”
“Più facile cominciare da lì che suonare il campanello di Emma Kincaid e dirle: signora, un informatore che non ci ha dato prove sostiene che lei sia un'assassina. Vorrebbe essere così gentile da consegnarsi alla polizia?” ghigna Killex, poi tornando serio “Dov'è Penny?”
Dur accenna all'ufficio in fondo al corridoio ed il solitario raccoglie il faldone e va a bussare alla porta:
“Ciao capo”
Lei distoglie lentamente lo sguardo dalla finestra ed accenna ad un sorriso, un semplice stiramento delle labbra che lascia immobili gli occhi. Mark siede di fronte alla scrivania, apre la spessa cartella e ne sfoglia il contenuto fino a trovare un appunto dattiloscritto.
“Abbiamo trovato del materiale interessante a casa di Ragnarsson, dovresti darci un'occhiata e poi parlarne con Andrea. Il tuo amichetto è stato molto furbo, stava cercando di fottere noi e la E.G.O. Inc in un sacco di modi diversi e bisogna che ci assicuriamo di averlo reso completamente inoffensivo… Guarda qui: si era procurato un software per craccare il computer di Andrea… Penny, mi stai ascoltando?”
“Ti dispiacerebbe andare a fare rapporto al posto mio?”
Lui la guarda, improvvisamente preoccupato
“Tesoro, stai bene?” chiede sporgendosi attraverso la scrivania per sfiorarle la guancia. Penny si tira indietro, scansando la carezza:
“Sto bene, ho solo un po' di mal di testa… Adesso vai di sopra a parlare con Andrea, per favore”.
Quando l'ascensore si apre sull'anticamera del nono piano, Killex vede Judith, seduta alla sua scrivania sulla sedia a rotelle, intenta a parlare fitto fitto con Andrea che, in piedi accanto a lei, annuisce sorridendo: per un attimo, il solitario è colpito dall'espressione di affettuosa tenerezza con cui l'amministratore delegato della E.G.O. Inc guarda la sua segretaria. Non ha mai visto Andrea guardare qualcuno con tenerezza, e nemmeno con simpatia, ad essere onesti. È un attimo soltanto: quando le due donne si accorgono del suo arrivo si voltano verso di lui, ed il viso di Andrea è già irrigidito dalla consueta severità.
“Buonasera capo. Judith, come sta?”
“Oh, molto meglio, grazie. I nanobot hanno ricostruito già l'ottanta per cento dei danni al midollo, e presto potrò camminare di nuovo…”
Andrea intanto si è diretta verso il suo ufficio, e fa cenno a Killex di seguirla.
“Sono contento, allora. I miei auguri, Judith! Con permesso…”
La porta blindata si chiude automaticamente alle spalle del solitario che attraversa la stanza e rimane educatamente in piedi davanti al grande tavolo bianco, aspettando che Andrea parli per prima.
“Dunque?”
“Abbiamo concluso il sopralluogo nell'appartamento di Ragnarsson, e trovato del materiale interessante che visioneremo al più presto. Credo sia comunque il caso di alzare il livello della sorveglianza informatica perché…”
Lei fa un cenno che significa “a questo penserò io” poi sospira:
“Quel piccolo bastardo sapeva fare il suo lavoro, e adesso devo rimpiazzarlo il più in fretta possibile. Hai qualche suggerimento?”
“Nossignora, almeno non così su due piedi”
Andrea alza un sopracciglio
“E cosa avete intenzione di fare ora?”
“C'è una pista da seguire per arrivare all'assassino del Maastricht Complex. Si tratterebbe di una persona piuttosto in vista ed incastrarla significa scagionare completamente noi e la ditta prima che la OCP torni alla carica; inoltre – se l'arresto fosse condotto dal capitano Rowling – questo farebbe un'ottima pubblicità al candidato sindaco che noi appoggiamo…”
“Bene” lo interrompe lei, tirando fuori un tablet da una elegante borsa di pelle e cominciando a digitare sullo schermo “Dato che è venerdì sera, potete prendervi il fine settimana libero”
“Grazie capo”
Ritenendosi congedato, Mark si avvia verso la porta: le ante si sono già aperte quando la voce di Andrea lo ferma:
“Come sta miss Clarke?” chiede in tono distratto, senza alzare gli occhi dallo schermo
“Bene… Cioè, la spalla è guarita, ma, quanto al resto, credo che l'abbia presa piuttosto male”
“Conto su di te per, come si dice, tenerla in bolla. D'accordo?”.
Lunedì mattina, di buon'ora, Killex entra in cucina, accende la macchinetta del caffè e mette a scaldare nel tostapane dei pancake precotti. Fisk ha passato il week end con Dana, Dur è rimasto quasi tutto il tempo in ufficio a lavorare all'hardware di Sagara e Penny non è praticamente uscita dalla sua stanza. Il fine settimana, insomma, gli è sembrato così desolatamente deprimente che la prospettiva di ricominciare a lavorare lo solleva. Aspettando che il caffè sia pronto, accende il proiettore per dare un'occhiata alle notizie di cronaca cittadina: disordini nello sprawl / deragliamento sulla linea ferroviaria sotterranea che collega Nuova New York a Seattle: 36 morti / esplosione in una fabbrica al quarto livello / la campagna elettorale del nuovo candidato sindaco per il partito Repubblicano, Samantha Rowling, ha grande successo / cena di gala pro infanzia abbandonata all'ottavo livello.
Un'icona in alto a destra del suo campo visivo segnala che ha ricevuto un messaggio dall'ufficio Ricerca e Sviluppo: “Scusandomi per il ritardo con cui le rispondo, le comunico che dalle analisi sono risultati medrossiprogesterone acetato ed eccipienti” segue la firma elettronica del dottor T. Edwards, responsabile del laboratorio analisi biochimiche. Killex rilegge il messaggio, chiedendosi cosa significhi, poi ricorda di aver consegnato all'ufficio Ricerca e Sviluppo una delle pastiglie che Rosenbringer da qualche tempo insiste a fargli assumere due volte al giorno. Il profumo dei pancake si diffonde intorno e lui si affretta ad impilarli su un piatto e ricoprirli di sciroppo d'acero: non ha idea di cosa sia il medrossiprogesterone, ma sicuramente il dottore, sostenendo si trattasse di aminoacidi necessari al mantenimento della sua massa muscolare, ha mentito. Mentre rimugina e mastica sente aprirsi la porta d'ingresso: pochi secondi dopo Fisk entra in cucina, gli fa un cenno di saluto e si versa una tazza di caffè.
“Sono passato per prendere un completo da ufficio… Quali sono i programmi per oggi?”
“Andiamo al Cimitero di North Hill, credo. Ah, Fisk, sai cos'è il medrossiprogesterone?”
“Non ne ho idea, perché?”
“Sono le pastiglie che tenta di rifilarmi Rosenbringer”
“Beh, controlliamo…” Fisk digita nell'aria, poi comincia a leggere “Dunque: è un progestinico, utilizzato in passato come contraccettivo orale… nella cura di alcuni tumori e…” Il solitario scoppia a ridere così forte che il caffè trabocca dalla tazza, macchiandogli i pantaloni:
“Nei maschi, in alcuni paesi, è utilizzato per effettuare la castrazione chimica…”
“Quel bastardo figlio di puttana!”.
Killex, Fisk, Penny e Rosenbringer sono diretti in macchina al Cimitero di North Hill – il cui nome ufficiale è “Demolizioni Snyder”, alla periferia nord ovest del primo livello. Si tratta di un vecchio centro di smistamento rifiuti metallici in cui – stando a non confermate voci di corridoio – gli assassini possono liberarsi dei cadaveri delle loro vittime per pochi spiccioli. Tutto il primo livello è, in realtà, una sorta di immensa discarica in cui vengono raccolti i riciclati gli scarti dei livelli superiori. I quartieri residenziali sono teoricamente assenti, ma, avendo i contatti giusti, è possibile comprare e vendere qualsiasi merce, organi umani compresi. Sul sedile del passeggero, Fisk si gusta in silenzio il suo sigaro sbuffando nuvolette di fumo fuori dal finestrino. Penny intanto, le pupille ridotte a due punte di spillo dalla morfina, sta raccontando al dottore, con voce strascicata, le rivelazioni di Andrew Malone riguardo all'assassino del Maastricht Complex.
“Lei capisce che andare al Cimitero di North Hill è il modo più facile per ottenere delle prove che incastrino Emma Kincaid. Contiamo di farci consegnare le registrazioni delle telecamere di sicurezza, e magari lavorarci un po' il personale…”.
3 commenti:
come era il detto...mai accettare caramelle dagli sconosciuti? XD
Sabotaggio! Proprio nel momento in cui Killex con le sue "doti" deve mantenere Penny in bolla e probabilmente occuparsi anche della Rowling!
@ Mr. Mist...ecco bravo come faccio a lavorare così? XD
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