lunedì 29 gennaio 2018
Penny e il dottore vengono scortati lungo i corridoi di cemento del Maastricht Complex fino alla porta di un piccolo ufficio.
“Lei aspetta fuori. il capitano ha chiesto solo di miss Clarke” dice uno degli agenti a Rosenbringer, poi bussa allo stipite. Penny sistema la scollatura della camicetta e i capelli, preparandosi a sembrare una brava ragazza. Collaborativa, arrendevole, sexy.
“Avanti” dice una voce, e il poliziotto apre la porta. Nella stanzetta ci sono numerosi schedari di metallo, dei computer, una scrivania; sulla scrivania un fascicolo di documenti, una tazza di carta da caffè, una giacca blu buttata negligentemente, con la manica che penzola nel vuoto. Davanti alla scrivania sta in piedi una donna, piuttosto giovane, piuttosto bella, con i capelli severamente raccolti ed una piega ostile sulla bocca morbida. Cazzo! pensa Penny, ma sorride:
“Buongiorno”
“Oh! Miss Clarke, suppongo. Quella PennyLane Clarke che ha autorizzato l'affitto del box 2147. Si accomodi”
La voce del capitano è artificiosamente gentile e la sua espressione non nasconde una certa soddisfazione. Penny posa la borsetta su una sedia vuota, si sforza di apparire tranquilla:
“Posso sapere il perché di tanta attenzione per il mio magazzino?”
La donna sorride, ma non è un bel sorriso.
“Posso entrare anche io, per favore?” si sente chiedere intanto dal corridoio
“Chi è?”
“Il dottor Rosenbringer, uno dei nostri ricercatori”
“Fatelo passare” dice il capitano a voce alta. Il dottore entra con passo deciso, è la personificazione dell'innocenza indignata. Si pianta davanti alla donna in divisa e chiede aggressivamente:
“Posso conoscere il suo nome e grado?”
“Capitano Samantha Rowling”
“Allora, capitano, mi dica perché ci è impedito l'accesso l'accesso al nostro box. Il mio lavoro non può aspettare… Ha un mandato almeno?”
Lei fruga nel fascicolo sulla scrivania e gli porge tranquillamente un foglio. Rosenbringer lo guarda appena:
“Immagino abbiate avuto una soffiata anonima. I soliti mezzucci per trafugare segreti industriali. Miss Penny, non si preoccupi. Le ricerche che facciamo qui sono legali, non troveranno nulla di cui accusarci”
“Lo so, dottore. Il problema è nelle tempistiche degli esperimenti. Ci toccherà far causa alla OCP se il suo lavoro andrà in malora… ” sospira Penny “Sarebbe un caso clamoroso”
Samantha Rowling ascolta impassibile questo scambio, interrotto da un sommesso bussare alla porta. Si affaccia un agente:
“Capitano, potrebbe uscire un momento? La Scientifica...”
Lei lo segue fuori dalla stanza, lasciando quattro poliziotti di guardia. Rosenbringer continua imperterrito, scuotendo la testa:
“Poveretti, in realtà fanno solo il loro lavoro…”
“Ma il nostro capo non sarà per nulla contento. Con i tempi stretti degli esperimenti dovremo ricominciare tutto da capo, e muovere il nostro ufficio Legale. Saranno guai seri per la OCP. E per il capitano Rowling…”
“…Che, mi hanno detto, ha bisogno di buona pubblicità: è candidata alle prossime elezioni…”
Gli uomini sulla porta si guardano, vagamente preoccupati. Il capitano rientra, e siede alla scrivania:
“Se – e dico se – le sue ricerche sono legali, dottore, mi faccia avere una lista dei materiali su cui sta lavorando” sorride “Intanto, a quanto pare, posso trattenervi per possesso di cocaina”
“La cocaina non è illegale, nella sperimentazione medica” risponde sostenuto Rosenbringer “Per quanto riguarda la lista, non c'è problema. Mi lasci spedire il suo mandato in azienda, e chiedere un'autorizzazione”
“Faccia pure”.
L'ufficio Legale della E.G.O. Inc risponde in pochi minuti. Naturalmente il mandato di perquisizione è in ordine e consente alla OCP di rovistare nel magazzino e rilevare le sostanze presenti, sotto la registrazione di telecamere. Non è permesso prelevare documentazione od oggetti, ma tutto può essere fotografato ed usato in tribunale per comprovare l'accusa – che è di omicidio plurimo. Un quarto d'ora dopo risponde anche il reparto Ricerca e Sviluppo inviando, su richiesta del dottore, venticinque pagine fitte di nomi di reagenti, composti biochimici e macromolecole di sintesi sia naturale che artificiale, scelti a caso tra quelli trattati dai laboratori della ditta. Soddisfatto, Rosenbringer gira il documento al capitano Rowling.
“Le consiglio di farlo stampare. E buona lettura”.
I due solitari intanto siedono nervosamente nel furgone parcheggiato ad un centinaio di metri dal Maastricht Complex, ascoltando la pioggia che tamburella sul tetto e sui vetri:
“Hai notizie da miss Penny o dal dottore?” chiede Fisk, masticando il sigaro spento. Mark sta tamburellando con le dita sul volante e, a tratti, tira su con il naso.
“Nessuna, ma non resisto più. Prendi il tuo tesserino da agente e i borsoni. Andiamo a pisciare in bocca a quegli stronzi”
Fisk annuisce e va ad aprire il portellone: mentre scarica il materiale nota due auto di servizio della OCP che escono dai cancelli del magazzino e risalgono la strada nella loro direzione. I veicoli hanno sulle fiancate degli adesivi bianchi che recitano “OCP FORENSIC DEPARTMENT” e sono occupati da uomini in borghese.
“Killex, non vorrei guastarti la festa, ma la polizia scientifica se ne sta andando proprio ora. Probabilmente hanno già fatto tutti i rilievi, e il tuo piano è andato a puttane”
“Merda!” grida Mark assestando un pugno al volante “Dobbiamo farci venire in mente qualcos'altro… Fisk! Chi è che può fermare un'indagine della OCP?”
“Beh, non mi viene in mente nessuno, a meno che…”
“Appunto!” Mark digita freneticamente nell'aria “Skyroot? Ho bisogno di un altro favore. E questa volta sarà un lavoro duro…”.
Nell'ufficio, Samantha Rowling sta leggendo attentamente il documento di Rosenbringer, ed ha l'aria sempre più spazientita. Il dottore e Penny, intanto, si scambiano a mezza bocca commenti sull'immaginario esperimento medico che la OCP sta rovinando e sulla causa legale che ne seguirà: man mano che i minuti passano si sentono sempre più ottimisti. All'improvviso la porta viene spalancata ed un poliziotto entra precipitosamente nella stanza reggendo in mano un tablet e due fogli stampati. La Rowling alza la testa e lo guarda accigliata.
“Mi perdoni, capitano, ma c'è qualcosa che deve assolutamente vedere…”
Lei prende i documenti che l'uomo le porge: mentre li scorre un sorriso comincia a stirarle le labbra. Pianta gli occhi in faccia a Penny e dice:
“Leggo qui che abbiamo un altro magazzino, preso in affitto a titolo personale, da uno dei suoi dipendenti…”
“Un altro magazzino?” chiede Penny fingendosi sorpresa
“Bene, dunque lei non ne sapeva nulla… Ne deduco che il box 2148 non centri con l'attività dell'azienda”
Rosenbringer alza gli occhi al soffitto, trattenendo un sospiro.
“Veramente…” comincia Penny accorgendosi dell'errore che ha fatto, ma Samantha Rowling sta già parlando con il suo agente:
“Chiamate McMullen, tiratelo giù dal letto, tiratelo giù da qualunque troia si stia scopando e fatevi firmare un mandato di perquisizione per il box 2148 affittato a nome di Mark Killex”
Il poliziotto annuisce ed esce con la stessa rapidità con cui è entrato. Sentendosi mancare le ginocchia, Penny compone il numero dell'ufficio Legale della E.G.O. Inc, ma uno degli agenti di guardia sulla porta la ferma:
“Niente chiamate senza autorizzazione, miss Clarke. Non ci costringa ad attivare i jammer”
“I jammer no, per favore, mi fanno venire il mal di testa” civetta lei, arrendevole
“Se vuole posso sempre farle un mass…” comincia ammiccando un altro dei poliziotti, ma viene zittito dalla gomitata del suo collega. Penny si rivolge al capitano:
“Sto solo contattando i nostri avvocati per informarli degli sviluppi della situazione… Inoltre può darsi che il magazzino in questione sia stato preso in affitto a nome dell'azienda e che io non ne sia informata”
“Bel tentativo, comunque non si preoccupi: andremo presto in fondo a questa faccenda. Se conosco il giudice McMullen tra una ventina di minuti avremo il mandato”.
1 commenti:
...perchè la scientifica arriva in orario...al diavolo....maledetti mangia-ciambelle...
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