lunedì 8 gennaio 2018
Proseguendo verso est si incontra una strada a quattro corsie priva di illuminazione, fiancheggiata da alti palazzi di cemento: sono per lo più sedi delle squadre militarizzate di mega-corporazioni, e basi militari. Dopo un paio di chilometri, sulla destra, Killex scorge dal posto di guida un grande parcheggio abbandonato, circondato da una rete metallica: il parcheggio è rischiarato da fari di una mezza dozzina di auto parcheggiate sul fondo e si sente pompare, attutita, della musica hip hop. Una quindicina tra ragazzi e ragazze bevono birra chiacchierando tra loro, appoggiati ai cofani dei veicoli, qualcuno balla. Parcheggiata la macchina dall'altra parte della strada, Mark, Fisk e Penny scendono diretti al parcheggio: l'aria è resa tiepida dall'attività residua di un vecchio generatore nucleare abbandonato, un paio di palazzoni più in là, e la recinzione intorno è stata in parte divelta per permettere il passaggio delle auto. Mentre Fisk rimane indietro, deciso a fare il giro del parcheggio, Penny e Mark si avvicinano al gruppo di ragazzi che smettono di parlare e si voltano a guardali. Si sentono un paio di fischi poi un giovane, con i capelli ossigenati ed un paio di jeans di almeno quattro taglie troppo grandi, sbarra la strada alla ragazza.
“Ehi sventola, facciamo un giro?” chiede, arrogante.
Penny sorride:
“Magari più tardi, adesso vorrei dire due parole ad un tuo amico”
“Puoi dirle a me e io riferirò… chi sarebbe questo amico?”
“Kyle Van Bowen”
Fermo dietro il suo capo, Mark vede uno dei ragazzi voltarsi verso di loro: indossa una felpa firmata sopra dei vecchi pantaloni cargo ed ha freschi sulla guancia sinistra e sulla fronte dei segni rossi. Notando Penny e soprattutto Killex, questi dà di gomito ad un paio dei suoi amici sussurrando qualcosa, poi getta via la sigaretta che teneva in mano e scatta di corsa verso uno dei vicoli sul fondo del parcheggio.
“Lascia stare Kyle, tesoro, io sono molto meglio” sta dicendo intanto il giovane con i capelli ossigenati a Penny “Kyle è una mezza checca… Lo sanno tutti”
I suoi amici scoppiano a ridere:
“Vai così A.J.!”
“Tu ci sì che ci sai fare con le donne!” sghignazzano.
Imprecando, Mark e Fisk partono all'inseguimento, ma Kyle è veloce e all'imbocco del viottolo rovescia a calci un paio di bidoni per poi scomparire nel buio. Rimasta sola nel parcheggio con il gruppetto, Penny sospira e poi affronta il suo interlocutore
“Immagino vi abbia offerto da bere questa sera, con tutti i soldi che ha guadagnato…”
“In effetti ha pagato… Ma si può sapere cosa volete da lui?”
“Ha rapito il mio gatto” risponde lei con una vocina affranta, sbattendo le ciglia
“Un gatto??” sbotta perplesso il giovane e
“Un gatto, che carino! Poteva almeno farcelo vedere quello stronzo…” esclamano in coro le ragazze intorno.
“Una gatto vero! Farei qualsiasi cosa per riaverlo…”
“Qualsiasi cosa? Beh, direi che possiamo metterci d'accordo… Vieni con me, tesoro!” dice A.J. prendendo Penny per un polso
“Dove?” chiede lei guardinga
“A fare quattro chiacchiere sul sedile posteriore della mia macchina”
“E come faccio a sapere che mi aiuterai?”
“Se fai la brava poi ti porto a casa di Kyle”
I due solitari corrono nel vicolo ingombro di immondizie, ma, senza fermarsi, Kyle si arrampica agilmente su una passerella sospesa ad un paio di metri da terra lungo la parete di cemento dell'edificio sulla destra e continua a guadagnare terreno: i suoi passi rimbombano sul metallo sopra le loro teste. Fisk afferra allora il coperchio di un bidone della spazzatura e glielo lancia contro, colpendolo alla schiena: Kyle barcolla ma non si ferma, giunge alla fine della passerella e salta a terra, ormai distante una ventina di metri. Esasperato Mark estrae il revolver e spara un colpo in aria gridando:
“Guarda che non mi serve correre per fermarti, ragazzino!”
Kyle continua a correre senza nemmeno voltarsi, ma il colpo risuona nel vicolo silenzioso e delle luci si accendono alle finestre degli edifici intorno.
”Stanno sparando!” grida una voce, ed altre rispondono. Da una finestra al secondo piano si sporgono due uomini in divisa, armati, e rafficano nel vicolo. Un proiettile rimbalza sul braccio metallico di Fisk, mentre Killex viene colpito di striscio alla spalla: il proiettile lacera la stoffa della sua giacca rinforzata e gli graffia la pelle. Le luci degli edifici intorno si accendono e presto nel vicolo si sente rimbombare il rumore di numerosi passi di anfibi su delle scalette di metallo. Giunto ad una deviazione, Kyle si lancia sulla destra, in un'altra stradina più stretta, ingombra di casse: Fisk svicola dietro di lui senza guardare e finisce contro una pila di casse, rovesciandola, e trovandosi lungo disteso sul cemento. Intanto una squadra irrompe correndo nel vicolo: sono sei uomini in armatura verde e nera che imbracciano fucili d'assalto.
“Fermatevi!” urla il primo del gruppo “O spariamo!”
Ignorando la minaccia, Killex supera Fisk e schiva le casse rotolate a terra: davanti a sé vede una recinzione che chiude il vicolo e l'ombra di Kyle che si arrampica per scavalcarla. Imprecando, il solitario scatta e salta, aggrappandosi alla rete di metallo. La squadra armata intanto svolta nel vicolo aprendo il fuoco: una raffica di proiettili sibila intorno a Killex che si sta arrampicando. Un colpo lo raggiunge alla coscia, facendogli perdere la presa. Cadendo, sente distintamente lo schianto di una grata metallica che viene chiusa e, dietro di sé, il rumore di numerosi passi in avvicinamento.
Sul sedile posteriore della vecchia ford pinto, odorosa di marijuana ma pulita e ben tenuta, Penny si riabbassa la gonna sulle gambe. Accanto a lei il ragazzo sospira e si sistema i pantaloni, poi accende una sigaretta, soffia via una nuvoletta di fumo e dice:
“Spero che i due tizi che ho visto correre dietro a Kyle non fossero amici tuoi, altrimenti dovrai organizzare un funerale”
“Perchè?” chiede lei, e si accorge solo in quel momento di udire distintamente il rumore di parecchie rafficate provenire dalla direzione del vicolo
“In questo quartiere ci sono le sedi delle caserme delle corporazioni”
“Cazzo! Sai dove spuntano quei vicoli?”
“Sì, naturalmente”
“Allora, prima di portarmi da Kyle, potremmo fare un salto lì a prendere i miei ragazzi?”
A.J. annuisce e scende dalla macchina per salire al posto di guida
“Nessun problema, tesoro, ma mi devi un altro favore”
Ancora riverso in mezzo alle casse, Fisk attiva l'arma sul braccio e spara alle spalle degli uomini che stanno aggredendo Killex: ne fa cadere a terra due, e attira l'attenzione degli altri che si voltano e rafficano nella sua direzione. Molti proiettili si insaccano nel plastilegno ed altri rimbalzano sulle braccia che il solitario usa per proteggersi la testa.
“Uomini a terra, ci servono rinforzi!” sente esclamare in una radio.
Mark intanto si è rialzato: al di là della rete metallica non c'è traccia di Kyle, così il solitario si gira, impugna il revolver ed affronta i quattro uomini rimasti. In un rapido scontro a fuoco i due si sbarazzano dei nemici
“Faremo meglio a filarcela, di sicuro ne stanno arrivando altri” commenta Fisk sistemandosi la giacca e considerando le ferite di Killex “Ce la fai a scavalcare la grata?”
“Penso di sì” risponde Mark, ma la sua voce è coperta dallo stridore dei freni di una macchina che inchioda all'uscita del vicolo. Penny si sporge dal sedile del passeggero:
“Muovetevi!” urla facendo cenno ai due uomini di raggiungerla. Quanto più rapidamente possibile, Killex e Fisk superano la rete e si infilano sul sedile posteriore della ford che subito riparte.
“Ehi, tu, vedi di non sporcarmi il sedile!” dice
il ragazzo al volante, guardando dallo specchietto retrovisore la ferita sulla gamba di Killex: si sporge, fruga nel portaoggetti e gli lancia un asciugamano. Penny si affaccia tra i due sedili e guarda Mark preoccupata.
“Ti hanno ferito?” chiede contorcendosi per passare sul sedile posteriore: si toglie la giacca, prende il coltello di Killex ed usa strisce di stoffa per fabbricare un bendaggio di fortuna
“Grazie capo… Ehi, un momento, dov'è finito il tuo reggiseno?”
2 commenti:
devo inscrivermi ad un corso di Parkour
ricorda che è una specialità tutta francese... =P
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