venerdì 29 dicembre 2017
“I rapitori di Asset erano connessi con qualcuno fuori di qui, c'è stato un flusso quasi continuo di dati tra le 19.00 e le 19.40 verso un hotspot nei dintorni del palazzo…” commenta Rosenbringer alzando gli occhi dal tablet su cui sta lavorando.
“Dottore, parli più semplice” lo interrompe Mark che sta ancora sfogliando, con aria perplessa, il faldone relativo alla squadra alpha.
“C'era un terzo uomo nei dintorni con cui erano connessi probabilmente in videochiamata, per ricevere istruzioni”
“Signor Killex, lei ha trovato qualcosa?” chiede intanto Celestyn Symanski al solitario. L'anziana signora non sembra troppo contenta di vedere qualcuno che fruga tra i suoi faldoni e la sua voce ha un tono indispettito e severo.
“Non ricordo di aver affittato un box al Maastricht Complex, in realtà… Un momento! È il box in cui Andrea ci ha mandato a prendere i documenti falsi e il materiale per scendere nello sprawl quando siamo andati al Mattatoio. Chissà perchè il contratto di affitto del magazzino è a mio nome… tra l'altro: io avrei affittato questo box un mese dopo l'affare del Mattatoio…”
La signorina Symanski si china ad osservare il contratto che Killex sta guardando:
“Questo documento non ricordo di averlo archiviato, in effetti” dice prendendo in mano il foglio ed osservandolo “E manca il codice alfanumerico con cui siglo tutti i contratti”
“I rapitori di Asset hanno inserito dei documenti nel suo archivio… Mi sa che qualcuno sta tentando di incastrarci!”
Rosenbringer chiama Jenkins alla E.G.O. Inc e si fa passare un programma che consente di fare ricerche sulle telecamere stradali: guidato dall'hacker risale alle registrazioni esterne al palazzo quella sera tra le 18.50 e le 20.00. La qualità delle riprese è piuttosto bassa, ma il dottore riesce ad individuare una mezza dozzina di veicoli parcheggiati nelle vicinanze del condominio. Risalito alle targhe, scopre che si tratta di un furgone a noleggio, un furgone che risulta rubato e quattro automobili registrate regolarmente alla motorizzazione. Fisk entra nello studio:
“Io e il portiere abbiamo riguardato le registrazioni dell'ingresso: questi dovrebbero essere i nostri uomini” dice mostrando le immagini che si è fatto riversare su un tablet “Signorina Symanski, li conosce?”
Si vede un tizio, apparentemente giovane e malvestito che attraversa l'atrio del palazzo grattandosi il naso per nascondere il volto: ha i capelli chiari e tagliati a spazzola, ma i suoi tratti sono indistinguibili. Circa cinque minuti più tardi un altro uomo passa trasportando quello che sembra un grosso pacco avvolto in una coperta: dimostra al massimo venticinque anni ed è vestito con un abbigliamento – jeans e giacca di pelle imbottita – piuttosto insolito per il sesto livello.
“Non li ho mai visti…”
Controllando l'orario in cui il ragazzo esce dal palazzo, Rosenbringer ne cerca traccia nelle registrazioni delle telecamere stradali e scopre che, attraversata la strada, è salito su un taxi color verde mela. Penny intanto esce dal bagno ed entra nella stanza attigua, una grande camera da letto con il pavimento di legno chiaro ed eleganti tappeti pre-glaciazione. La stanza è abbastanza vuota: ci sono un letto matrimoniale con due comodini di legno di ciliegio, un proiettore sulla parete di fronte ed una lampada a stelo lungo. Sul lato sinistro una porticina si apre su una cabina armadio. Qui ci sono, ordinatamente appesi per ordine di colore, una cinquantina tra tailleur e completi eleganti, maglioncini di lana d'angora, scarpe di vero cuoio. Per terra, in un angolo sotto uno specchio a parete, una grande scatola di cartone ha incollata un'etichetta che recita “RICORDI”. Spinta dalla curiosità, e sentendosi un po' in colpa, la ragazza la apre e si trova tra le mani dei vestiti griffati vecchi di almeno trent'anni. Mentre considera come alcuni di quegli abiti siano tornati recentemente di moda – che bella quella camicetta! -, Penny vede spuntare, da sotto un paio di calzoncini di pelle, un pacchetto di fotografie fermato da un nastrino azzurro. Vi compare una Celestyn Symanski giovane e sorridente: alla sua laurea, in un giardino botanico in mezzo ai fiori, in un locale con delle amiche, in diversi luoghi di una città straniera – probabilmente Londra. In numerose fotografie, insieme alla giovane Symanski, si vede anche un giovane alto, con i capelli scuri e ricci ed un mento deciso. Sul fondo della scatola c'è anche un pacco di lettere.
“GreenLine Cabs, desidera?”
“Sono il dottor J. K. Rosenbringer, ed ho bisogno del suo aiuto per rintracciare un mio paziente”
“Se vuole informazioni sensibili suoi nostri clienti non posso dargliele ovviamente, a meno che lei non abbia un mandato della polizia”
“Ho un'iscrizione all'albo degli psichiatri che mi autorizza ad avere queste informazioni, per questioni di pubblica sicurezza. Le mando la scansione del mio tesserino”
“Uhm… Va bene, mi dica”
“Uno dei vostri taxi ha caricato il mio paziente su Bennet Avenue, al sesto livello, alle 19.57. Il mio paziente aveva un grosso bagaglio”
“Sì, glielo confermo”
“Dove si è fermato il taxi?”
“Su Coney Island Avenue, al secondo livello”
Il dottore fa mente locale: si tratta di un quartiere residenziale periferico, fuori dalle zone in cui sorgono i quartieri operativi delle corporazioni. Enormi palazzi-alveare, parcheggi sterminati e locali malfamati in cui si può trovare quanto di illegale la città ha da offrire.
“La ringrazio”
“Buonasera a lei, l'avviso che la telefonata è stata registrata”
“Propongo di andare a dare un'occhiata in quel locale al secondo livello, il Bloody Connection” dice Fisk
“Dopo dovremo assolutamente andare a controllare questo magazzino al Maastricht Complex e capire cosa ci è stato stivato dentro, a nome mio” aggiunge Killex “Signorina Symanski, la terremo aggiornata. Vedrà che riusciremo a riportarle il suo gatto… A proposito: dov'è Penny?”
Penny, chiusa nella cabina armadio, è persa tra i ricordi di Celestyn Symanski, in particolare nella lunga e tormentata storia che la donna ha avuto con un suo compagno di università – un certo Dave. Il pacco di lettere che ha trovato nella scatola sono tutte lettere di lui, e Penny le sta leggendo, sospirando e chiedendosi perché nessuno le abbia mai scritto parole simili. Proprio prima di scoprire che, alla fine, Dave ha lasciato Celestyn accusandola di essere tirannica ed insensibile, la ragazza sente aprirsi la porta della cabina armadio. Sentendosi profondamente colpevole, solleva la testa e vede Mark.
“Oh, sei tu… Avete trovato qualcosa?” chiede, ricacciando rapidamente le lettere sotto i vestiti nella scatola.
“Più che qualcosa, adesso andiamo. Abbiamo poco tempo”
Killex ferma l'auto di fronte ad un locale basso e scalcinato, la cui insegna rossa al neon sfarfalla recitando “Bloody Connection”. Davanti allo stabile c'è un piccolo parcheggio con una quindicina tra motociclette e macchine; il traffico sulla strada non illuminata, nella pioggia, è scarso, ma ci sono una mezza dozzina di uomini che discutono fuori dalla porta del locale.
“Mi sa che se lascio la macchina aziendale qui quando esco ne trovo due” commenta Killex rivolgendosi a Fisk “Come facciamo?”
“Basterà chiedere a qualcuno di darle un'occhiata per cinquanta dollari” ribatte Penny e, senza aspettare i suoi colleghi, scende e attraversa il parcheggio diretta verso gli uomini fuori dal locale. Il suo arrivo è accolto da qualche fischio, così Killex si affretta a raggiungerla.
“Stiamo calmi, la signorina sta con me”
I tizi lo squadrano, valutando il rigonfiamento della fondina sotto la sua giacca, ma non dicono nulla. Penny intanto si rivolge ad uno di loro, un uomo sulla trentina con grossi muscoli che tendono una maglietta senza maniche nel freddo della notte, una catena d'oro al collo ed un revolver infilato nella cintura:
“Scusa, posso chiederti un favore? Noi dobbiamo entrare un attimo, daresti un'occhiata alla macchina” chiede, sorridendogli
“Ti sembro un parcheggiatore, per caso?”
“Scusa, lo so che non sono le tue mansioni e che probabilmente sei qualificato per qualcosa di meglio, ma, dato che sei qui, se vuoi guadagnarti un extra…”
“E quanto sarebbe questo extra?”
“Cinquanta, può andare bene?”
“Facciamo cinquanta a testa, dolcezza”.
2 commenti:
Anno nuovo e centesimo post, bel traguardo!
Comlimenti a Killex che è riuscito a scoprire un indizio importante per la squadra ed a Rosebringer che con la sua tesserina da psichiatra con laurea in dermatologia riesce ad ottenere quasi tutto quello che vuole!
L'intero gruppo era decisamente restio a lavorare a questo incarico... chissà perché...
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