lunedì 26 febbraio 2018
Fisk scende al reparto Sicurezza, al primo terra. L'ufficio di Yvette Galkina è vuoto, così il solitario si affaccia nella palestra in fondo al corridoio: il braccio sintetico piegato dietro la schiena, Yvette è appesa ad una sbarra per trazioni e si solleva per poi lasciarsi ricadere senza sforzo apparente. Quando Fisk entra nella stanza la donna salta a terra, voltandosi verso la porta. Riconosce il solitario, accenna ad un sorriso e raccoglie da una panca un asciugamano che usa per detergersi il sudore dal viso.
“Buongiorno, Fisk”
“Ciao Yvette. Non volevo disturbarti”
“Tranquillo: sono in pausa pranzo. Cosa può fare la Sicurezza per voi dell'Internal Audit?”
“Dunque: abbiamo in programma di tendere un'imboscata a dei tizi che rapineranno un furgone portavalori sulle highway al quarto livello...”
L'unico occhio azzurro di Yvette sorride
“Continuo a pensare di aver fatto domanda di assunzione all'ufficio sbagliato. Com'è che voi vi divertite mentre io sto qui a fare da buttafuori?”
“L'ultima volta che sei venuta in missione con noi sei finita in infermeria…”
“Un po' di movimento fa bene, ogni tanto”
“Abbiamo bisogno di mezzi, uomini ed armi”
“Tempistiche?”
“Dodici ore al massimo. Credo la prossima settimana”
“Dovrei poter fare a meno di otto uomini…”
“Ben preparati spero”
“Non ti preoccupare, li addestro io stessa. Avete intenzione di fare l'assalto in corsa o da una postazione fissa?”
“In corsa, probabilmente”
“Quindi armi leggere, immagino. Fucili d'assalto, va bene?”
“Credo di sì. Magari anche qualche mitraglietta. A mezzi come stiamo?”
“Dovrei sentire Mendoza. Credo che un paio di furgoni e due o tre macchine blindate ci siano”.
Dur bussa alla porta dell'ufficio di Penny.
“Avanti!”
In piedi, accanto alla scrivania, Killex si sta riabbottonando la camicia, mentre Penny è accoccolata sul divano, nuda e scarmigliata, e sta scrivendo qualcosa su un tablet:
“Dur, stiamo facendo una lista di quello che ci servirà nell'operazione “caccia ai fantasmi”. Per il momento abbiamo: giubbotti antiproiettile, granate fumogene e granate stordenti, e pistole spara-reti, oltre alle armi personali… Tu hai qualcosa da suggerire? E, a proposito, vuoi essere dei nostri?”
Il tecnico concede uno sguardo distratto al corpo del suo capo, domandandosi oziosamente se Killex gli permetterebbe di montare delle telecamere nell'ufficio di Penny. Penny e il suo esibizionismo probabilmente non avrebbero problemi.
“Mi piacerebbe. Sto ammuffendo in questo ufficio…”
“Dobbiamo anche trovare un posto sicuro dove interrogare il tizio che cattureremo. Qui non possiamo portarlo…” interviene Mark specchiandosi alla finestra per sistemare il colletto “Ti viene in mente qualcosa?”
“Facciamoci prestare un camion dalla Road Speeder e interroghiamolo lì…”
“Ottima idea! Ci serviranno un tavolo di metallo ed un paio di sedie, e il kit del buon interrogatorio…”
“A proposito: Shadow mi ha risposto. Dice che in questo periodo hanno pochi trasporti perché stanno lavorando principalmente all'estero. C'è però una piccola spedizione in programma, tra cinquantasei ore: il furgone di una ditta che fa ricerche biomediche passerà per la highway diretto ad un magazzino InfoCorp. Il contenuto è top secret, ma è prevista poca scorta, principalmente perché nessuno è così stupido da rubare alla InfoCorp…”
“Cinquantasei ore? Dovremmo farcela” Penny salta giù dal divano e si stiracchia senza riguardo “Dur, vedi di contattare i Ghost Thirteen per il lavoro. Nel modo più anonimo possibile, mi raccomando. Io mi faccio una doccia e vado a parlare con Andrea”.
“Mi sembrava il caso di informarla, capo, che sto mettendo in piedi un'operazione un po' rischiosa, ma che ci permetterà di mettere le mani su chi sta cercando di incastrarci”
“Quanto rischiosa?”
“In termini di denaro non molto, in termini di vite umane forse un po' di più…”
Andrea annuisce e digita qualcosa nell'aria: Penny riceve una notifica
“Fai firmare questo a tutti quelli che parteciperanno al lavoro”
È un contratto di assunzione di responsabilità che svincola l'azienda dal dover pagare per la vita dei suoi dipendenti: agli eredi degli eventuali caduti in azione è garantita una semplice liquidazione come da termini di contratto.
“A proposito” continua Andrea “Quando prenderete quei figli di puttana voglio che li portiate da me, chiaro?”
Killex siede ad un tavolo apparecchiato con posate d'argento, in una delle salette private de La Terrazza. L'ambiente è impeccabilmente elegante e perfettamente silenzioso: si sente appena, discreto, il gorgheggiare di un quartetto d'archi. Il pavimento di legno lucido riflette le macchie di luce dei led e le porcellane scintillano. Una cameriera si avvicina per offrirgli un aperitivo, ma lui, sebbene tentato, rifiuta. Improvvisamente la porta della saletta di apre ed, accompagnata da un maitre in giacca bianca, Samantha Rowling si avvicina al suo tavolo. Indossa un vestito blu che rende smagliante la sua pelle di porcellana. Nel vestito, nell'acconciatura e nel trucco non c'è traccia di civetteria, ma solo la tranquilla grazia che è naturale in una bella donna. Killex si alza, sorride:
“Buonasera capitano”
Lei gli fa appena un cenno, consegna la giacca al maitre e si siede, guardandosi intorno. La cameriera di materializza accanto al tavolo.
“Gradite qualcosa da bere, per cominciare?”
“Niente per me, grazie” risponde Samantha Rowling con voce secca “Berrò acqua”
Mark darebbe qualunque cosa per un whisky, ma si sente in dovere di borbottare:
“Acqua anche per me”
La cameriera annuisce e torna poco dopo con una bottiglia con cui riempie i loro bicchieri. Un silenzio affatto rassicurante tende l'aria intorno al tavolo: Killex si sforza di trovare qualcosa di gentile da dire:
“La ringrazio di essere qui… Allora, cosa vogliamo ordinare? Preferisce carne o pesce?”
“Sono vegetariana” risponde lei, poi vedendo Mark impallidire, si concede un mezzo sorriso “Carne andrà bene”
“I miei complimenti capitano: è la terza volta che ci incontriamo ed è la terza volta che rischio un infarto… Spero almeno che il locale le piaccia”
“Direi di sì. Non c'ero mai stata… Sembrava più grande da fuori”
“Questa è una sala privata”
“Ah, capisco. I soldi, del resto, comprano tutto”
“Aspetti un momento… Lei crede che io sia uno di quei corporativi imbottiti di banconote che si liberano dei contrattempi a colpi di mazzette…”
“Perchè, non è così?”
“Le assicuro che sono disperatamente povero. Non posso permettermi nemmeno il vestito che indosso. Il mio stipendio…”
Il solitario tace mentre due piatti con bocconcini di quaglia selvatica in salsa di nocciole su letto di rucola vengono posati sul tavolo. Samantha Rowling non degna la sua pietanza di uno sguardo, gli occhi piantati in faccia al suo interlocutore:
“Il suo stipendio non mi interessa. Vuole dirmi perché sono qui?”
“Innanzitutto mi lasci dire ancora una volta che mi dispiace per come sono andate le cose tra noi…Stavano cercando si incastrarci, e dovevo tirare fuori la mia squadra in qualche modo…”
“Cioè facendomi fare la figura della cretina”
Killex posa la forchetta su cui aveva appena infilzato un boccone di quaglia. Sospira:
“Mi dispiace infinitamente, capitano, ma nel mio lavoro sono inconvenienti che succedono. Lasci che le spieghi cosa sta succedendo: stiamo indagando per risalire all'organizzazione che vuole incastrarci…”
“Che è la InfoCorp, no?”
“È probabile che sia così. Per il momento siamo risaliti ad un gruppo paramilitare: i Ghost Thirteen, li conosce?”
“Ne ho sentito parlare. Con i mezzi che abbiamo a disposizione la OCP è completamente impotente contro gente come quella”
“Quando riusciremo a mettere le mani su di loro le garantisco che lei ne avrà il merito. Quello che mi serve è una finestra di tempo per agire sulle highway, e magari qualche mezzo della polizia…”
Samantha Rowling sorride:
“Dopo aver usato come copertura l'agenzia federale, lei mi sta dicendo che adesso vuole usare la OCP? Un bel tentativo, ma non funzionerà. Le highway sono strade private, a pagamento, noi non interveniamo a meno che non ci chiamino. E non ci chiamano mai: le corporazioni preferiscono arrangiarsi a lavare i panni sporchi”
“Lei mi procuri qualche distintivo, io le farò avere tutto quello che caveremo da questa operazione…”
“Potrei anche farlo. Ma voglio che sia chiaro che i suoi metodi non mi piacciono. Questa città ha bisogno di un servizio d'ordine che sia pubblico, efficiente, e che garantisca la sicurezza di tutti. Mi sono stancata di essere tenuta sotto scacco dagli interessi economici della gente per cui lavorano quelli come lei…”
Killex non riesce a trattenere un sorriso: la giovinezza e l'idealismo di Samantha Rowling gli sembrano commoventi. Improvvisamente si ricorda di quello che è: un assassino a pagamento. Lui il mondo non ha mai cercato di cambiarlo, nella sua vita c'è sempre stato qualcosa di più urgente da fare.
“Sono sicuro che lei sarà un ottimo sindaco”.
5 commenti:
Mi sa che il cuore del nostro Killex si sta sciogliendo... In ogni caso la Rowling con la sua condotta salutista ti ha tenuto lontano dalla bottiglia! ;)
Assassino a pagamento sembra brutto. Io preferisco definirmi un Venditore di Morte, o Liquidatore delle Risorse Umane.
Assassino dà una brutta impressione.
@Mr. Mist il cuore di Killex si scioglie solo davanti ad una sola donna, e quella donna si chiama Ramjet
Fisk sbagli sempre si dice "gestione risorse umane" XD
"changing the world one bullet a time"
ehhh...decisamente combattuto...tra proposte di matrimonio rifiutate, Ragnarson e quelli che li vogliono incastrare è decisamente un periodaccio XD
Senza un po' di pepe, che vita sarebbe?
Posta un commento