"Che cavolo è stato?" chiese Ramirez, osservando la strada sotto di lui, piena di bidoni dell'immondizia e fetide pozzanghere.
"E' solo uno stupido gatto" minimizzò Rico, accendendosi un'altra sigaretta. "Ora tranquillizzati, il cliente sta per arrivare".
Ramirez, pallido come un cencio, si volto a guardare la porta d'accesso al ballatoio, ancora chiusa. "Questo posto che hanno scelto per lo scambio non mi piace. Manco un po'. Puzza un po' troppo di imboscata".
"Calma i nervi, chico" ribattè il ricettatore, soffiando una boccata di fumo. "Siamo solo qui per vendere questi chip. Tra dieci minuti tutto sarà finito e potremo andare a sbronzarci, ok?"
9 commenti:
Disciplina. Ecco cos'è che hanno bisogno i giovani!
... non mi ricordavo che le protezioni impellicciate fossero state fornite da Cheng!
Eh, succede quando si improvvisano dettagli.
Una domanda: i cervelli dei nostri eroi hanno protesi cibernetiche?
Sì, tutti hanno innestato l'impianto di HyperReality.
Si potrebbe usare l'impianto per sondare la loro memoria e cercare di recuperare eventualmente qualcosa?
Effettivamente il gruppo non ci ha pensato.
Però, da quello che sanno loro, è stato installato durante il periodo di "blackout", quindi non è una via praticabile.
Bell'idea, comunque! ;)
Grazie Andrea! Magari torna utile per la prossima! ;)
Sì certo, ho proprio voglia di avere una sonda infilata nel cervello.
Vieni tu qua a infilarmela nella testa, vero?
Se vuoi ti mando un bella signora giapponese che di cognome fa Kusanagi è molto brava ad hackerare i sistemi degli altri, infatti di solito non se ne accorgono, tranne quando la fanno arrabbiare ed allora incomincino tranamente a predersi a pugni in faccia da soli!
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