lunedì 1 maggio 2017
Fisk riceve un avviso dalla segreteria dell'università che gli indica in quale spogliatoio presentarsi per prepararsi a posare per gli studenti. Raggiunge l'università in moto, parcheggia, e attraversa il giardino e l'ingresso, seguendo le indicazioni nel messaggio: è un percorso piuttosto tortuoso. Il corridoio in cui si trova, nell'ala sud dell'edificio, porta a dei locali di servizio: sulle porte sono indicati nomi come “deposito” e “locale caldaie”; le sue informazioni dicono di salire delle scale e svoltare prima a sinistra e poi due volte a destra fino allo spogliatoio, la stanza 23C. A disagio, Fisk apre un collegamento con Sagara, ma la linea è debole. Non c'è anima viva. Il solitario si perde un paio di volte, ma infine raggiunge la porta giusta, e la apre.
La stanza davanti a lui esplode.
Fisk viene scaraventato a terra, sotto la porta divelta che però lo protegge dalla pioggia dei detriti dell'esplosione. Fumo e calcinacci gli roteano intorno mentre, strisciando a tentoni, cerca di allontanarsi nel corridoio. Le luci si spengono, cavi e tubi dell'acqua pendono dal soffitto, il pavimento comincia a bagnarsi. Il solitario riceve un messaggio vocale da Sagara:
“Cosa cazzo è successo?”.
“Mi è esplosa addosso una stanza”.
“Vedo che i tuoi parametri vitali sono a posto. Mando un messaggio agli altri”.
Miracolosamente illeso, il solitario si alza faticosamente in piedi e cerca di ripulirsi alla bell'e meglio: le pareti del corridoio sono divelte per una decina di metri e il soffitto scricchiola pericolosamente.
Nell'ufficio di Yuan, il professore si raggomitola sulla poltrona, spaventato:
“Cosa succede?”.
Mark porta istintivamente la mano alla fondina, ma si accorge che è vuota: ha dovuto lasciare le sue armi all'ingresso. Preoccupata, Penny prova a chiamare Fisk: per lunghi secondi riceve in risposta solo il crepitio statico della linea, poi sente la voce del solitario, incerta:
“Miss Penny?”.
“Fisk, stai bene? C'è stata un esplosione!”.
“Ma non mi dica!”.
“Dacci la tua posizione, ti raggiungiamo subito”.
“Qualcuno vuole il vostro amico morto” dice il dottore mentre i tre percorrono il corridoio per uscire dal dipartimento di Ingegneria Genetica.
“E lei come lo sa?” chiede Mark, sospettoso.
“Roman mi ha avvisato: un suo contatto ha accettato diecimila eurodollari per il lavoro, ma l'ho saputo solo ora”.
Mentre percorre il corridoio in rovina, Fisk nota che il segnale di connessione è tornato attivo. Riceve un altro messaggio vocale da Sagara:
“Hai delle comunicazioni in entrata: le sto filtrando. Io sono in connessione satellitare, ma questo messaggio sarebbe dovuto arrivare una decina di minuti fa”.
È un messaggio di Dana che dice:
“Dove sei? Ti aspettiamo al dipartimento di arte, nell'ala est, aula 12B”.
Sollevato all'idea che l'attentato non sia opera di Dana, il solitario sale una rampa di scale di servizio e, sull'andito, viene raggiunto da due guardie armate che gli puntano addosso le pistole:
“Fermo! Cosa è successo? ”
Fisk alza le braccia:
“Non c'entro nulla, sono qui per posare per l'esame di arte”.
Uno dei due uomini in divisa rinfodera la pistola, l'altro continua a tenerlo sotto tiro:
“E che cosa ci fai allora nell'ala sud?”.
“Ho ricevuto un messaggio dalla segreteria che mi diceva di presentarmi qui”.
“Girami il testo”.
Fisk obbedisce e la guardia controlla il messaggio:
“Va bene. Ti scortiamo fuori. Dovremo interrogarti più tardi”.
Killex, Penny e il dottore raggiungono correndo l'ingresso: c'è un sacco di folla e tutti premono per uscire, ma le guardie hanno chiuso i portoni. Il solitario si fa largo tra la calca degli studenti spaventati e vocianti e raggiunge l'armadietto dove ha depositato le sue armi quando è entrato.
“Non si preoccupi, la situazione è sotto controllo” dice uno degli uomini in divisa.
“Ho bisogno delle mie armi, ci sono dei terroristi in questo posto”.
“Mi dispiace, ma non sono autorizzato a consegnare armi a chicchessia”.
Imprecando, Mark rinuncia a litigare con la guardia e, con Penny e il dottore, si dirige nel punto indicato dal localizzatore di Fisk. Arrivano dopo una decina di minuti ed incontrano il solitario e le guardie in un corridoio vuoto.
“Stai bene?” gli chiede Penny, raggiungendolo e spolverandogli il colletto della camicia dalla polvere dell'esplosione “C'è una taglia di diecimila eurodollari su di te” gli sussurra poi.
“Perché? Cosa ho fatto per meritarmela?” borbotta il solitario.
Mentre i quattro, accompagnati dalle guardie, tornano verso l'ingresso, Killex chiama sua sorella: “Tutto bene?”.
“È opera tua questo casino?” chiede lei, sospettosa.
“No, ma hanno tentato di ammazzare Fisk”.
“Sapevo che c'entravi tu in qualche modo! Hai novità sul mio piccolo problema?”.
Mark manda un messaggio a Sagara che gli risponde:
“Ho individuato il computer da cui è stato fatto il login, ma le riprese sono state manomesse. Sono riuscito a risalire ad un nome, però: Marcus Harvey”.
“Rose, ti dice qualcosa il nome Marcus Harvey?”
“No, ma aspetta che controllo nel database dell'università…” risponde lei “Non è uno dei miei, è una matricola di criminologia”.
“Probabilmente ruba i test per guadagnarci sopra”.
“Vi mando i suoi dati, e la foto. Si è iscritto sei mesi fa, è a posto con i pagamenti, ha dato tre esami. In questo momento dovrebbe essere in aula computer, o alla caffetteria: ha una pausa tra due lezioni”.
Nell'atrio ancora gremito di studenti, un infermiere vestito di bianco controlla i parametri vitali di Fisk applicandogli un piccolo macchinario sul collo:
“Lei sta bene. Rimanga a disposizione”.
Il solitario riceve un messaggio da Dana:
“Tesoro, ti stiamo aspettando!”.
Un po' lusingato e un po' spaventato dal tono amoroso del messaggio, commenta:
“Credo che andrò a posare per gli studenti di Dana”.
“Va bene, ma tieni il collegamento aperto. Noi andiamo a cercare questo Harvey” risponde Killex.
Mark, Penny e Rosenbringer raggiungono l'aula computer: una grande stanza finestrata con lunghi tavoli bianchi ed una trentina di dispositivi; ci sono quattro o cinque studenti che sono tornati a lavorare dopo l'agitazione causata dall'esplosione. Penny nota subito, su un computer acceso ma libero, la pubblicità di un sito di vestiti di marca e ci si fionda sopra. Mark si guarda intorno e trova Marcus Harvey intento a compilare una tesina, con un libro aperto davanti e delle cuffiette nelle orecchie:
“Scusami, sei Marcus Harvey?” chiede il solitario battendogli una mano sulla spalla.
Il ragazzo salta su dalla sedia, si volta e guarda Mark perplesso:
“Possiamo parlare il separata sede?” chiede il solitario. Harvey lo guarda spaventato, fa un passo indietro e scuote la testa.
“Vorrà dire che parleremo qui: abbiamo fatto indagini approfondite a livello informatico e ci risulta che hai rubato dei test”.
Le teste degli altri studenti si voltano interessate verso di loro: qualcuno ridacchia, altri fanno cenno di tacere.
“Cosa? Non è vero! Non è vero… ” il ragazzo afferra la manica della giacca di Killex e piagnucola “Ho una borsa di studio e non posso perderla… Ci deve essere un errore”.
“Dottore, venga a vedere, cosa ne pensa di queste scarpe? Sono della collezione dell'anno scorso, ma mi piacciono veramente veramente tanto!” chiede intanto Penny completamente assorbita dalla sua ricerca on line.
Rosenbringer si avvicina con aria fintamente interessata: la ragazza ha già accumulato nel carrello virtuale una decina tra abiti ed accessori e sta studiando un paio di calzature dorate dal tacco vertiginoso. Allungando un piede, il dottore stacca la spina del computer dalla presa.
“Nohoho, ma cosa è successo?” si lamenta Penny, cliccando inutilmente sul mouse.
“A chi hai dato il tuo account?” chiede Killex ad Harvey.
“A nessuno, lo giuro… è vietato!” balbetta il ragazzo “Non ho fatto nulla, non ho fatto…”
“Continuare a ripeterlo non servirà a niente. Hai per caso lasciato il computer incustodito?”.
Harvey diventa rosso, poi sbianca:
“Cazzo, sì… Martedì sera sono rimasto a lavorare alla tesina fino a tardi, poi ad un certo punto sono dovuto andare in bagno… Non mi denunci, la prego...”
“Chi c'era con te in questa stanza quel giorno?”
“Un paio di altri studenti, ma non li conosco”.
“Che ora era?”.
“Le undici circa”.
Mark collega Sagara al computer di Harvey tramite una chiavetta:
“Trovami i nomi di quelli che erano connessi da questa aula martedì intorno alle undici”.
12 commenti:
Un post esplosivo non c'è che dire, ma chi avrà messo la taglia su Fisk?
...esplode l'universtà e di chi è la colpa: di Killex, mia sorella mi odia...XD
Non potete lasciare da solo Fisk! Quello è una mina vagante!
Ah non sono l'unico che pubblica il 1 maggio :D
Cmq se esplode qualcosa all'università bisogna subito andare al dipartimento di chimica.
In questo caso, dal più vicino killer! =D
Tra l'altro, io nell'ultimo periodo non trovo il tempo per scrivere... =.=
Ma noi ti perdoniamo... se ricominci a postare :D
Sposo la linea di Nicholas :)
Anch'io! ;)
Tra il lavoro pagato, il lavoro per la gloria, la casa nuova da sistemare, la stesura della campagna di Cyberpunk, il modellismo e cucinare, faccio fatica a trovare del tempo in cui posso stare "tranquillo" ad ascoltare le registrazioni e scrivere...
... prometto che mi impegnerò! =)
dai che siamo tutti in trepidante attesa andrea!!!...p.s. fortuna che ci sono la margherita e nicholas a pubblicare!
E' per quello che mi sento un po' meno in colpa... ma solo un po'.
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