lunedì 22 maggio 2017
Il giorno dopo, di buon mattino – un mattino grigio e piovoso a Nuova New York - il dottor Rosenbringer viene convocato al nono piano del palazzo della E.G.O. Inc: Judith lo fa accomodare nella sala riunioni dove Andrea sta digitando qualcosa davanti ad un monitor:
“Si accomodi, dottore” dice la donna, senza alzare gli occhi dallo schermo “A che punto è il suo lavoro?”.
“Posso già fornirle una valutazione di massima sulla squadra, anche se per i profili completi ci vorrà un po' più di tempo” risponde lui, sedendole di fronte ed tirando fuori dalla sua borsa da ufficio, di vero cuoio, un quadernetto.
“Bene, mi dica pure”.
Il dottore congiunge le mani all'altezza del mento, sospira e dice:
“Partiamo dalle cose ovvie: il signor Fisk ha evidenti problemi a controllare la rabbia, e grossi problemi con l'autorità. Per dirla con parole semplici è un assassino psicopatico, è non durerebbe un giorno a piede libero se non avesse la protezione della sua corporazione: ha trovato nel lavoro una valvola di sfogo al proprio disturbo, senza la quale non sarebbe controllabile. Il signor Killex è arrogante, dispotico e tendenzialmente misogino. È orientativamente un narcisista, e con qualche delirio di onnipotenza; questo gli crea problemi con l'autorità, salvo in un caso particolare: ha stabilito infatti un rapporto di natura presumibilmente sessuale con il suo capo, e gli piace essere sottomesso. Miss Penny ha indubbi e cronici problemi di droga, e non è assolutamente adatta al ruolo che ricopre. Manca di qualunque capacità organizzativa; questo senza contare il più grosso complesso di Elettra che io abbia mai visto, sicuramente responsabile della sua incapacità di stabilire rapporti interpersonali costruttivi. Psicologicamente è una bambina di sei anni che non conosce altra modalità relazionale oltre alla seduzione continua di una figura paterna sempre sfuggente. Non posso che consigliare una robusta terapia analitica, a supporto della disintossicazione prima, e della rieducazione poi”.
Andrea rimane impassibile:
“Bene, dottore, a quanto pare il suo stipendio è ben speso. A me interessa che la squadra sia operativa: i loro problemi sessuali non sono affar mio. Voglio che lei li segua da vicino e cerchi di correggerne i difetti organizzativi”.
Il dottore sorride:
“Lei non mi paga abbastanza per questo”.
“Non vedo perché continuare a pagarla così poco se mi porterà dei buoni risultati…”
“Allora conti su di me, modestamente sono il migliore nel mio campo”.
Il dottore entra nella sala riunioni dell'ufficio di internal audit dove Dur sta esponendo a Penny, Mark e Fisk i risultati sulle sue ricerche sul passato di Ellen Silva. Tutti stanno bevendo caffè:
“Dunque, in conclusione non abbiamo nulla contro di lei: è pulita come il culo di un bambino dopo il bagnetto…”
“Merda!” esclama Killex, contrariato, battendo un pugno sul tavolo “Dovremo trovare qualcos'altro” “Oh, buongiorno dottore” dice Penny.
“Buongiorno a tutti. Ho saputo che ieri avete avuto una giornata turbolenta”.
Mark si porta una mano all'addome dove, sotto la camicia, le ferite si stanno cicatrizzando velocemente grazie ai nanobot usati dai chirurghi del Trauma Team.
“Abbastanza, grazie…” risponde Fisk “Ah, Killex, ho scritto ad Horace, giù al Solitaire, e gli ho chiesto se conosceva per caso il nostro amico” e accenna al cadavere del mercenario che li ha assaliti nell'appartamento di Thang “Si è lamentato del fatto che non abbiamo saldato il conto e siamo spariti per sei mesi. Ha detto anche che i nostri personaggi di D&d sono morti malamente, e che tutti si chiedono che fine abbiamo fatto. Dopo avermi insultato ha controllato la foto che gli ho inviato. Il tizio è un ex membro di un reparto speciale militare, congedato con disonore per eccessiva violenza. Si chiamava Richard Barr, e il suo ultimo incarico è stato presso una squadra di contractor che offre servizi ai bassi livelli”.
Qualcuno bussa alla porta dell'ufficio: Dur va ad aprire e si trova davanti Ellen Silva, sorridente, con in mano una confezione da quattro tazze di caffè.
“Buongiorno! Allora, come vanno le nostre indagini?”.
“Abbiamo scoperto l'identità dell'uomo che ha sparato a Mark ieri, per il resto siamo ancora in alto mare” risponde il tecnico, accompagnando la giornalista nella sala riunioni. Killex e Fisk la salutano con un sorriso forzato, mentre il dottore le tende la mano:
“Buongiorno, sono Rosenbringer, il medico della squadra. E lei?”
“Ellen Silva, piacere” risponde lei, squadrandolo con occhio critico “Devo scrivere un articolo sul vostro lavoro…”.
Sul tavolo, il cellulare prepagato di Barr si mette a squillare: tutti si zittiscono e guardano verso il telefono.
“Dur, se rispondiamo, hai un modo per tracciare la chiamata?” chiede Fisk
“Credo di sì” risponde il tecnico, sparisce di corsa nel suo ufficio e torna, lanciandogli un piccolo strumento “Attaccalo sul connettore sotto il telefono”.
“Fisk, rispondi tu e di' che il lavoro è stato fatto” dice Penny.
Il solitario accetta la chiamata, mettendola in viva voce:
“Pronto?”.
“Allora, esta bien?” risponde una voce baritonale con forte accento latino.
“Sì, sì, abbiamo portato a termine la missione”.
“E porque no ha llamado antes?”
“Abbiamo avuto qualche problema a seminare dei corporativi. Abbiamo avuto uno scontro a fuoco”.
“Corporativi? No era más que un niño”.
“A quanto pare aveva le spalle ben coperte. Questo dovrebbe far alzare il compenso”
“La retribuciòn non cambia. Creo que centomila eurodollari son suficiente”
Il solitario strabuzza gli occhi, mentre Mark mormora:
“Abbiamo davvero sbagliato lavoro…”.
“Nos vemos para el pago” conclude l'uomo, prima di attaccare.
“Dur, hai rintracciato la chiamata?” chiede Penny
“Sì. Veniva da un casinò nel quartiere ispanico, dal primo al quarto livello” risponde il tecnico controllando qualcosa su un tablet “Si chiama Exchange Palace”.
Mark chiama il suo amico che lavora per la OCP:
“Ciao Hank”
“Oh! Chi non muore si risente…”.
“Già, sono stato fuori dal giro per un poco”.
“E cosa ti serve questa volta?”.
“Un paio di informazioni su un casinò che si chiama Exchange Palace”.
“La baracca è gestita dalla famiglia Perea. Il vecchio si chiama Albino Perea, detto Il Topo: ha un figlio di nome Ricardo. Abbiamo fatto un paio di controlli su di loro, ma sono sempre risultati puliti”. “Beh, ieri hanno tentato di far fuori un ragazzo. Ci ho quasi lasciato le penne”.
“Vuoi sporgere denuncia? Non credevo fosse gente così tosta…”.
“Hanno pagato dei contractor. Un tipo di nome Richard Barr”.
“E come sta adesso?”.
“Beh, io sono vivo, no? Comunque ti devo una cena, diciamo una bistecca alta tre dita, hai presente?”
“Sì, una di quelle che non posso permettermi. Guarda che ti prendo in parola, e vedi di non sparire per altri sei mesi…”
10 commenti:
...ma ho anche dei difetti XD
Sottomissione, eh? Interessante...
Mai avuto problemi con l'autorità. Al massimo è l'autorità ad avere problemi con me.
E poi non ho un problema con la gestione della rabbia, la sfogo ogni volta che posso per tenermi sotto controllo.
Il primo passo per guarire è ammettere di avere un problema.
Quando un giocatore è geniale, è geniale. punto.
Parole sante!
Ma la diagnosi l'ha fatta il giocatore o è opera del DM?
giocatore, appunto geniale! :)
I complimenti sono decisamente meritati :D
Un gruppo di giocatori pieno di risorseil vostro, complimenti!
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