Silva, sconvolta dalla scena surreale che le scorre davanti, non perde un secondo e si mette a riprendere la scena con le telecamere impiantate nei suoi occhi.
“Prendete anche lui” dice il solitario, indicando il corpo del suo avversario riverso a terra “Pago io”.
Fisk entra nell'ufficio, sorreggendo con un braccio Killex, ancora instabile sulle gambe, e portando con l'altro braccio il cadavere del suo nemico, avvolto in una bodybag. Silva e Thang lo seguono, coperti di povere e calcinacci.
“Dur” urla il solitario “Fammi un piacere”.
“Fottiti” si sente in risposta, poi il tecnico esce dal suo studio e li guarda stupito “Cosa è successo?”.
“Abbiamo avuto un piccolo alterco… Potresti portare un caffè alla signorina Silva, e magari una birra al dottor Thang? Credo che ne abbiano bisogno. Io aiuto Killex a distendersi, poi vado a darmi una ripulita”.
Dur accompagna la giornalista ed il ragazzo nella sala riunioni e prepara loro da bere:
“Mi dica che cosa è successo” chiede ad Ellen, porgendole un bicchiere di caffè.
“Beh, devo dire che i suoi amici sono molto… vivaci”.
“Questo lo so”.
“Stavamo cercando di reclutare questo giovane scienziato quando qualcuno ha cercato di farlo fuori, e Fisk ha risposto al fuoco in maniera molto creativa” Silva guarda il tecnico con un gran sorriso “Non è che potrebbe portare qui il cadavere?”.
“Se porto il cadavere in sala riunioni Penny mi fa il culo a strisce, però, magari, nell'antibagno…”. A fatica, Dur trascina la bodybag nello spogliatoio; la giornalista apre la sacca e, indossati dei guanti, inizia a frugare il cadavere. Questo non ha soldi né documenti, ma solo un vecchio cellulare prepagato, ancora acceso. Silva cerca nella lista delle chiamate ricevute e trova soltanto un numero salvato in rubrica senza nominativi.
Penny entra nell'ufficio e raggiunge la sala riunioni dove Thang siede, ancora sconvolto, davanti ad una birra intatta.
“Come stai?” chiede con voce spenta, sporgendosi verso di lui
“Insomma…” balbetta il ragazzo
“E questi tizi che volevano farti fuori…?”.
“È un chiaro segnale che il padre di Debbie non ha ottenuto nulla”.
Thang digita nell'aria e prende un'espressione preoccupata:
“Il cellulare di Debbie è spento… lei non lo spegne mai…”
Fisk esce dalla doccia, e, raggiungendo lo spogliatoio, vede la bodybag aperta e la giornalista che sta perquisendo il cadavere: si lega un asciugamano sui fianchi e l'aggredisce.
“Chi le ha dato il permesso di fare questo?” chiede, con i capelli che gli gocciolano sulla faccia “In questa squadra lavoriamo tutti insieme, e non mi piace il suo atteggiamento di frugare in giro!”.
“Sto cercando qualcosa di più interessante del vostro video” risponde lei, per nulla impressionata.
“È un caso di nostra competenza, e i dati sensibili sono nostri”.
“Come vuole” dice piccata la giornalista “Tenetevi il vostro cadavere, io vado di là a scrivere il mio articolo”.
Ancora innervosito dalla minaccia implicita nella risposta, Fisk si veste e raggiunge Penny nella sala riunioni.
“Sono contenta di vederti in piedi” sospira la ragazza, che sta bevendo la birra che Thang ha rifiutato direttamente dalla bottiglia, con aria sconsolata. Il vestito spiegazzato e sporco di sangue e i capelli in disordine le danno un'aria insolita: il solitario capisce che la situazione è grave.
“Volevo scusarmi con lei per aver…”
“Fatto saltare il mio posto di lavoro?” lo interrompe lei con voce stridula.
“Veramente stavo per dire: volevo scusarmi per essermi comportato in maniera poco professionale, ma se lei la vede così…”.
“Il mio posto di lavoro” si lamenta Penny in tono drammatico “Quel poco di amore che ho a questo mondo viene dal mio lavoro… E tu hai buttato tutto nel cesso! Quella giornalista doveva scrivere un articolo sulla nostra professionalità e generosità d'animo e tu hai picchiato un uomo con un cadavere… Andrea vorrà la mia testa su un vassoio d'argento!”.
“Ma, miss Penny, lei ha un sacco d'amore: da Killex e da molti altri uomini…”.
Dur appoggiato al tavolo commenta:
“Penny, non dirmi che non hai un modo per girare questo articolo a tuo favore… sei sempre stata brava in queste cose. Un modo per apparire come Andrea vuole lo troverai…”.
Penny raggiunge Ellen nel proprio ufficio, dove la giornalista siede al tavolo, accigliata, scrivendo qualcosa su un piccolo portatile. Quando la vede sulla porta, Ellen chiude in fretta il computer e le fa cenno di entrare.
“Come viene questo articolo, allora?” chiede Penny, titubante.
“Chiuda la porta, non voglio che i suoi sgradevolissimi uomini ci sentano…” risponde Silva, e la squadra con occhio critico “Mia cara ragazza… possiamo darci del tu, vero? La storia della squadra piena di buon cuore non regge assolutamente, ma potremmo seguire questa pista alla Romeo e Giulietta e vedere se ci porterà a qualcosa…”
“Ma io ho bisogno di un suo articolo - di un buon articolo – ne va del mio posto di lavoro!”.
“Non ti preoccupare, se riuscirò a trovare qualcosa di interessante, potrei dimenticare questo piccolo episodio spiacevole… E tieni a bada i suoi uomini, fa in modo che siano collaborativi”.
4 commenti:
Io sono sempre collaborativo. Se ti serve una mano posso anche darti tutto il braccio... di un altro. Basta chiedere!
Possiamo riassumere la situazione con un'unica frase.
Citando Penny: "Quella giornalista doveva scrivere un articolo sulla nostra professionalità e generosità d'animo e tu hai picchiato un uomo con un cadavere" XD
Ora voglio leggere l'articolo... o perlomeno il titolo con cui è uscito.
o il necrologio della giornalista....
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