venerdì 9 febbraio 2018
Penny si sveglia sul divano del suo ufficio. Era così stanca che, una volta rientrata alla E.G.O. Inc – e dopo un rapido ma teso colloquio con Andrea –, si è addormentata senza nemmeno togliersi le scarpe. I suoi sogni sono stati angoscianti e confusi, e le hanno lasciato addosso un diffuso senso di malessere. Il senso di colpa per quello che è successo a Skyroot la schiaccia. E non è ancora finita. Quanto tempo ci metterà quel maledetto capitano Rowling a scoprire il loro inganno? Qual è la pena per un reato del genere? Senza contare che ci sono là fuori, da qualche parte, un certo Shimitzu ed un certo Andrew Malone che vogliono incastrare la sua squadra. Si alza e si strappa di dosso i vestiti, fermandosi per un attimo a guardare i segni rossi che le fascette le hanno lasciato sui polsi. L'orologio in alto a destra del suo campo visivo segna le venti e quaranta: l'ora giusta per uscire, divertirsi e bere fino a dimenticare tutto. Digitando nell'aria, scrive sulla sua pagina in un social network: “Qualcuno ha voglia di portarmi fuori questa sera?”, poi si infila sotto a doccia.
Penny indossa un vestito di lana color salvia, piuttosto corto: la stoffa è così morbida e sottile che le aderisce addosso come un guanto, dando una maliziosa impressione di nudità. Sceglie un paio di stivali di cuoio con il tacco, alti sopra il ginocchio, e si trucca con attenzione per nascondere le ombre della stanchezza e dell'angoscia. Ha ricevuto una dozzina di inviti, e li sta vagliando per scegliere il suo amante di una notte, quando il telefono nella sua testa comincia a squillare:
“Oh, Kristjan…”
“Ciao Penny, come stai?”
“Bene” mente con forzata allegria “E tu?”
“Io sto bene, tu invece sembri un po' giù di morale… Ascolta: lo so che noi non usciamo insieme, ma sono bloccato qui in ufficio tutta la notte ad aspettare una spedizione importante dal Giappone. Ed ho una bottiglia di champagne e delle fragole. Perchè non passi da me? Possiamo parlare un po'”.
Penny sa molto bene cosa vogliono gli uomini da lei – non che le dispiaccia - ma Kristjan sembra diverso. Non le sbava addosso. Continua a corteggiarla con discrezione ed eleganza. La ascolta parlare di sé. La accarezza con tenerezza. Di fronte alla pacata sicurezza di lui si sente inerme, e non le è mai successo di sentirsi così con un uomo. Improvvisamente Penny ha voglia di piangere e, subito dopo, ha paura che lui se ne accorga. Sente delle parole salirle nella gola, insieme ai singhiozzi, ma ricaccia giù tutto. Si sforza di sorridere:
“Magari riesco a fare un salto”.
Un'auto aziendale, con a bordo Mark, Penny e Rosenbringer, si ferma in una strada dall'asfalto screpolato, nella zona sud dello sprawl. È notte e l'unica fonte di luce è quella dei rari lampioni sfarfallanti lungo la strada. Dur, con un colpo di fortuna, è riuscito a rintracciare delle registrazioni che collocano Andrew Malone in quella zona. Sulla destra della strada c'è un parcheggio pieno di motociclette ed in fondo al parcheggio sorge un vecchio bar, il “GREEN BUBBLE TANK”, con un'insegna al neon ed un'enorme vetrata rattoppata con grate e lamiere. Il piazzale è deserto, ad eccezione di un gruppo di barboni che si riscaldano intorno ad un bidone in fiamme, e che non alzano nemmeno gli occhi verso la loro automobile. Improvvisamente la porta del bar cigola e ne escono tre uomini, che si fermano a parlare sotto l'insegna al neon: due indossano camice di flanella e giacche di pelle, ed hanno, sulle tempie rasate, vistosi tatuaggi, una scritta arancione bordata di nero che dice “G13”. Portano dei fucili a canne mozze legati alla cintura e Killex, osservando il loro portamento, ha l'impressione di trovarsi davanti a dei soldati. Il terzo uomo è più giovane e più mingherlino, indossa una felpa nera e sembra disarmato. Andrew Malone.
Penny, Killex e il dottore attraversano cautamente il parcheggio: nonostante sappia che il suo capo ha intenzione di parlare amichevolmente con Malone, magari pagandolo per avere delle informazioni, Mark è felice di avere con sé, legato alla schiena, un fucile a pompa. Sentendoli arrivare, i tre uomini si voltano a guardarli con diffidenza:
“Cosa ci fate voi fighetti da queste parti?” chiede aggressivamente uno di loro allungando la mano verso il fucile, il cranio nudo che riflette la luce verde dell'insegna del bar.
“Siamo a caccia di informazioni” sorride Penny
“Beh, forse ho un paio di minuti per ascoltare la proposta di una bella donna” ghigna lui, allontanando la mano dall'arma e squadrandola “Cosa vuoi?”
“Cerco Andrew Malone”
In un attimo, i due tizi in giacca di pelle le stanno puntando contro i fucili. Rosenbringer fa un passo indietro, ma Killex scatta in avanti per mettersi tra Penny e le armi, estraendo il revolver dalla tasca della giacca. Sente il click delle sicure dei fucili che vengono disinserite. Andrew Malone fa cenno ai suoi di fermarsi, e questi abbassano un poco le armi, pur continuando a tenerli sotto tiro.
“Tieni a cuccia il tuo cagnolino, bella” dice a Penny “Cosa vuoi da me?”
Lei mette una mano sul gomito di Mark, poi lo supera e, tenendo alte le braccia, si avvicina lentamente a Malone. Continua a sorridere.
“Come ho detto voglio solo parlare: sto cercando delle informazioni. Magari posso offrirti una birra, intanto”
“Birra ne abbiamo bevuta più che a sufficienza. Se ti stai offrendo di farci un pompino potrei anche accettare. Quanto alle informazioni, quando avremo finito con te vedremo se te le meriti”
“Bada a come parli” ringhia Killex
“Non riesci proprio a stare al suo posto, eh?” lo schernisce Malone “Qualcuno dovrebbe insegnarti a stare zitto quando il tuo capo tratta di affari. Cosa c'è? Non hai avuto la tua razione di biscottini oggi?Ragazzi, qualcuno di voi ha un biscotto per un cagnolino un po' nervoso?”
I due uomini in giacca di pelle sghignazzano
“Te lo infilo su per il culo e te lo faccio uscire dalla bocca, il biscottino. Pezzo di merda”
“Provaci…” sorride Malone
“Manteniamo la calma” si intromette Rosenbringer “Siamo qui con le migliori intenzioni…”
“Tu puoi anche fare a meno di parlare, dottore, di te non me ne frega un cazzo. Mi sono stancato di giocare con voi… Quanto a PennyLane Clarke, visto che si è offerta spontaneamente…” Malone afferra la ragazza per un polso, tirandola a sé, poi fa un cenno ai suoi che alzano i fucili su Killex e Rosenbringer. Mark vede Penny trascinata via, verso il retro del bar, vede che cerca disperatamente di divincolarsi, invano. Mira alla testa del più vicino dei due uomini in giacca di pelle e preme il grilletto. Click. Il suo nemico rimane in piedi: il revolver ha sparato a salve, il caricatore è vuoto. In un impeto di sgomento e furore il solitario lascia cadere la pistola e si getta a testa bassa contro Malone. Sente dei proiettili fischiargli vicino, ma non si ferma: i due uomini rotolano a terra, urtando malamente l'asfalto. Mark afferra Malone per il bavero della felpa e gli assesta un pugno sulla bocca: vede il suo viso contrarsi in una breve smorfia di dolore, poi sorridere con le labbra insanguinate:
“Sei fottuto, Killex”
Il solitario aspetta lo scoppio di un colpo di fucile contro la schiena, - la sua giacca è antiproiettile, ma l'urto farà male - invece tutto intorno a lui tace. Alza la testa e guarda Penny: in piedi a pochi metri, la ragazza ha estratto la pistola e sta cercando di prendere la mira su Malone. Un puntino rosso le brilla sulla fronte. Mark sente il cuore contrarglisi nel petto, lascia andare il suo nemico e, incespicando, si alza e si lancia su Penny. L'ha quasi raggiunta, sfiora già con le dita protese la stoffa del suo vestito. Per un attimo i loro occhi si incontrano, poi la testa di lei esplode ed il suo corpo si accascia scompostamente ai piedi di Killex, in una pozza di sangue. Lui crolla a terra. Urla, e urla ancora.
Un'esplosione di luce.
Killex si sveglia gridando, sul divano rosso del salotto. È coperto di sudore gelato e scosso da brividi. Lentamente riprende contatto con la realtà che lo circonda: l'appartamento è buio e silenzioso, solo dalla cucina arriva il ronzare discreto del frigorifero, e lampi di luce provenienti dalla strada attraversano a tratti le finestre. Si alza, con le ginocchia che gli tremano ancora, e percorre il corridoio fino alla stanza di Penny. La porta è aperta, il grande letto vuoto ed intatto, nell'aria un leggero ma persistente odore di verbena.
L'orologio segna le due e dieci del mattino, ed ha ricevuto due messaggi: “Vado da Dana, ci vediamo domani in ufficio. Fisk” e “Non disturbatemi nemmeno in caso di apocalisse nucleare. Sarò felice di dormire da morto. Dur”. Nessun segno da Penny.
Killex raggiunge la cucina – passando davanti alla porta di Janine da sotto la quale filtra una lama di luce – e si versa un whisky abbondante. I contorni del sogno che ha fatto stanno già svanendo, ma due particolari sono ben impressi nella sua mente. Primo: la sigla che ha visto tatuata sulle tempie degli uomini che accompagnavano Malone, “G13”, gli ricorda qualcosa. Fruga nella sua memoria trovando solo una sensazione di freddo, di disagio, di luce. Chiederà a Dur di fare qualche ricerca. Secondo: il caricatore del suo revolver vuoto. Killex sa, con l'onnisciente sicurezza che si ha nei sogni, che prima di scendere nello sprawl per incontrare Malone, è passato a prendere le armi al reparto Logistica. Sa che quel caricatore glielo ha dato Ragnarsson. Se raccontasse il suo sogno al dottore nella seduta del martedì, questi tirerebbe in ballo qualche allusione freudiana alla sua gelosia o alle sue ansie da prestazione. Ma questa spiegazione non lo convince del tutto. Si versa un altro whisky. Ha problemi più urgenti, per esempio Samantha Rowling. Bella donna, molto pericolosa. Fare in modo che rimanga coinvolta in un incidente sarebbe la soluzione più rapida, tuttavia...
5 commenti:
...devo dire che ci sono rimasto di cacca anch'io giocandola... sopratutto perchè erano tutti d'accordo tra altri giocatori e master XD
Mi spiace, non doveva essere un "pacco"... doveva sembrare realistico, come sogno. E poi gli indizi vanno sudati! =D
Questo è giocare di ruolo ad un alto livello, per me. Complimenti ragazzi!
Il potere dei sogni... Quindi attraverso un sogno Killex è riuscito ad acquisire degli indizi nella vita reale... Stanno forse venendo a galla dei ricordi sopiti del "periodo cancellato" oppure durante l'indagine Killex ha trovato qualche traccia che ha potuto elaborare a livello inconscio... Dovrò parlarne martedì con Rosebringer! ;D
Bingo mr. Mist. Ma non spoilero nulla.
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