lunedì 5 febbraio 2018
La tensione nella stanzetta è palpabile, e tutti tacciono mentre il capitano Rowling allunga il cellulare a Mark, senza dire una parola.
“Signore?”
“Mi dicono che state facendo casino con la OCP” risponde una voce strascicata e sussiegosa che il solitario non ha mai sentito. Chiude gli occhi augurandosi disperatamente che il suo interlocutore sia Dur.
“Chiedo scusa, signore” gracchia con parole rotte dall'ansia. La voce sconosciuta ride:
“Così mi piaci. Stiamo ricostruendo il documento spedito due giorni fa. A chi avremmo dovuto mandarlo?”
Killex vorrebbe piangere e ridere insieme. Deglutisce per mascherare la sua emozione.
“Al capitano Dodge, signore”
“Bene. Ripassami la Rowling che abbiamo poco tempo. E voi fate i bravi”
Sorridendo, Mark restituisce il cellulare al capitano.
“A quanto pare due giorni fa questi idioti hanno mandato una richiesta al capitano Dodge. Sono dei cani sciolti, cosa vuoi farci?” dice la voce di Michignan
“Puoi inviarmene una copia?”
“Lo faccio subito, Samantha”
“A parte questo: io adesso cosa faccio? Ho qui quaranta uomini ed ho fatto una richiesta a McMullen per un mandato…”
“Tranquilla, faremo in modo che tu ne esca pulita. Entrerai sola in quel box accompagnata dai miei agenti, poi loro prenderanno in consegna il caso. Tu verrai sollevata dalle indagini per ordine della polizia federale, e tutto andrà a posto”
“Va bene, ricordati di mandarmi le carte necessarie al passaggio di consegna. E ricordati che i tuoi mi devono delle scuse”.
Killex e Fisk si scambiano un'occhiata d'intesa. Passata l'imminenza del pericolo, la recita comincia a divertirli.
“Allora, Fisher, dato che la copertura è saltata, vogliamo occuparci di questi due? Tu ammanetti il dottore e io mi prendo la stronzetta?” dice Mark tirando fuori delle fascette di plastica ed avanzando verso Penny e Rosenbringer, seduti in un angolo.
“Fai come vuoi, eri tu che te la sbattevi”
Samantha Rowling, appoggiata alla scrivania a braccia conserte, guarda Killex piuttosto male.
“Sotto copertura si fanno cose anche peggiori, capitano, non mi dica che non lo sa” risponde lui con un ghigno, poi, le mani sui fianchi, si rivolge a Penny “Avanti, bella, tira fuori le chiavi di quel magazzino!”
“Ma ti sembra il modo di parlarmi?” protesta lei con voce stridula. La tensione che ha accumulato è talmente tanta che fingere una reazione isterica non le costa alcuna fatica. Mark la solleva prendendola bruscamente per la spalla, le piega le braccia dietro la schiena e la ammanetta.
“I giochi sono finiti, tesoro” le sussurra sulla nuca, infilandole le mani nella tasca della giacca per prendere la chiave magnetica. Rosenbringer, ammanettato da Fisk alla sedia accanto, protesta vivacemente.
“Non potete trattarmi così! Conosco i miei diritti! Di cosa sarei accusato, poi? Pretendo di chiamare subito il mio avvocato, questo è un abuso di potere da parte vostra…”
Nessuno fa caso alle sue lamentele che vengono tra l'altro interrotte dall'arrivo di un poliziotto:
“Capitano, è arrivato il mandato che aveva richiesto” dice, consegnando a Samantha Rowling un plico. La donna lo scorre velocemente e poi lo fa riprendere dalla telecamera di uno degli agenti. Killex si avvicina e controlla il mandato, annuendo con aria professionale.
“Mendelson e Callaway, voi a controllo del perimetro. Steele, tu ed Elliot rimanete qui a sorvegliare Rosenbringer e la Clarke. Muoviamoci” ordina il capitano, poi esce seguita dai due solitari.
“Come se potessi muovermi!” sbuffa il dottore. Fisk, con un certo sadismo, gli ha legato la mano destra e la caviglia sinistra al telaio della sedia.
Killex, Fisk e Samantha Rowling sono davanti alla porta del box 2148: dopo essersi guardato intorno, per assicurarsi che il corridoio sia deserto, Mark inserisce la chiave magnetica nella serratura facendo scattare la porta. Mentre il suo collega si infila nel magazzino crudamente illuminato dalle luci al neon, Fisk si appoggia allo stipite della porta, impedendo il passaggio al capitano, e le dice in tono un po' contrito:
“Capitano, sono mortificato per il mio comportamento… Ho dovuto interpretare la parte dello psicopatico per così tanto tempo che ormai ho difficoltà a gestire la rabbia… Io e l'agente Kramer siamo sopra questo caso da diversi anni, e vederlo saltare così… Comunque la prego di accettare le mie più sentite scuse…”. Samantha Rowling lo guarda ed il suo cipiglio si addolcisce un poco
“Va bene, agente Fisher. Adesso entriamo”
Mark è in piedi al centro della stanza, con già indosso un paio di guanti di lattice. L'ambiente è umido e sconfortante, l'unico rumore il ronzare dei frigoriferi a pozzo:
“Allora, apro?” chiede Killex afferrando una maniglia. Il frigo si apre lasciando uscire una nuvoletta di vapore ed un piccolo oggetto cade sul pavimento di cemento, con rumore metallico.
“Cos'è?” chiede il capitano e, infilandosi i guanti, si china a raccoglierlo. È una spilletta rotonda con incise un I ed una C rovesciata: lei la osserva per un attimo e poi la passa a Fisk.
“Come sospettavamo” borbotta il solitario. Samantha Rowling si avvicina al frigorifero e guarda dentro, poi tira fuori la testa mozzata di un cadavere cui mancano entrambi gli occhi.
“Un bel lavoro” commenta asciutta, rimettendo a posto il cranio “Bene, agenti, adesso aspettiamo solo il passaggio di consegne da parte del vostro direttore, poi potrete andare…”
“Dato che qui abbiamo finito, perché non lascia che le offriamo un caffè?”.
Ricevuto il documento contraffatto da Dur, Samantha Rowling si dimostra finalmente collaborativa ed ordina ai suoi uomini di aiutare Killex e Fisk a caricare sul furgone i frigoriferi sigillati; si offre inoltre di spedire all'ufficio federale le prove raccolte nel box 2147.
“Abbiamo trovato cocaina, sangue, e polvere da sparo, tra le altre cose” dice, seduta alla scrivania del piccolo ufficio con davanti una tazza di caffè fumante. Allunga a Fisk un documento con i rilievi della scientifica; il solitario lo sfoglia corrucciato:
“Ci farebbe comodo avere subito queste prove, capitano”
“Non c'è problema: vi accompagno in centrale, vi faccio firmare due carte e ve le consegno”.
Sotto la supervisione di Killex, Penny e Rosenbringer vengono prelevati dall'ufficio, accompagnati fino al parcheggio e fatti salire poco gentilmente dal portellone posteriore del furgone. Lei non ha più detto una parola, lui continua a protestare per il trattamento subito.
“Grazie agenti” dice Mark distrattamente ai poliziotti che stanno ammanettando il dottore ed il suo capo alle barre laterali: ha notato che, tra le guardie in tenuta antisommossa schierate ai cancelli del Maastricht Complex per tenere lontana la stampa, c'è Hank. Hank lo guarda fissamente, con una luce omicida negli occhi. Il solitario si caccia in bocca una gomma da masticare e, le mani sprofondate nelle tasche della giacca, gli si avvicina e finge di leggere la targhetta sul giubbotto antiproiettile:
“Qualche problema, detective… Polanski?” chiede sorridendo
“Nessuno, signore” risponde questi, digrignando i denti
“Volevo ringraziare lei e i suoi colleghi. Ci siete stati straordinariamente utili, non può immaginare quanto…”
Il furgone senza loghi della E.G.O. Inc, preceduto e seguito da due volanti, sale al quinto livello, verso la centrale della OCP. I quattro occupanti viaggiano in silenzio, Penny e Rosenbringer piuttosto scomodi e leggermente sballottati, nello spazio ridotto lasciato libero dai frigoriferi.
“Ah, dottore, sappia mi dispiace di averla maltrattata” dice improvvisamente Fisk, accendendosi un sigaro e soffiando il fumo fuori dal finestrino.
“Ne dubito. Comunque non si preoccupi, ne riparleremo martedì”
“Io non posso dire lo stesso. Mi è piaciuto molto ammanettarti, capo” sorride Mark cercando lo sguardo di Penny nello specchietto retrovisore.
“Parlerete di questo più tardi” si intromette secco Rosenbringer “Adesso avete un problema: dovrete entrare nella centrale della OCP e firmare i documenti. Ci saranno di sicuro delle telecamere interne”
“Può occuparsene Jenkins, se riusciamo a connettere un jack ad uno dei loro computer” suggerisce Fisk “Basta trovare una buona scusa. Intanto la chiamo…”
Killex e Fisk, con il Samantha Rowling e tre agenti, entrano nella centrale della OCP. È un edificio imponente, con una luminosa facciata di vetro strutturale: essendo quasi ora di pranzo, nell'ampio ingresso c'è un certo via vai di poliziotti in divisa ed in borghese, cui si mescola il brusio discreto proveniente da un bar che si apre sulla destra. Il capitano congeda i suoi uomini, poi guida i due solitari oltre il banco dell'accettazione, protetto da vetro antiproiettile, ed oltre una sala d'attesa, raggiungendo gli ascensori. Inserisce una chiave nel tastierino, poi seleziona il quinto piano ed infine accompagna Killex e Fisk lungo un corridoio, fino al suo ufficio.
“Accomodatevi” dice, sedendo alla scrivania e prendendo il telefono “Chiamo subito la scientifica e vi faccio portare quelle prove” Fisk si lascia cadere su una poltroncina di sintopelle nera, mentre Killex si guarda intorno: l'ufficio di Samantha Rowling è piuttosto spartano, ma spazioso e luminoso; sotto la vetrata che occupa tutta la parete di fondo c'è un tavolino di plastilegno con computer in standby.
“Capitano, già che sono qui potrei… uhm… controllare la mail privata della Clarke? Ho l'accesso e la controllo ogni mattina, ma oggi, per via della vostra indagine a sorpresa…”
Lei lo guarda, per un attimo dubbiosa, ma Mark sorride:
“Preferisco farlo da un dispositivo fisico, per problemi di firewall. Ci metterò un attimo”
Killex siede al computer, apre la casella di posta aziendale di Penny ed aspetta che l'arrivo di un agente della scientifica distragga il capitano per inserire il jack nel computer. Samantha Rowling intanto prende dalle mani di un uomo in camice bianco uno scatolone sigillato e lo consegna a Fisk. “Ecco le vostre prove. Dovete solo firmare un paio di documenti”
Una finestra sfarfalla un paio di volte sullo schermo, poi Killex riceve un messaggio da Jenkins:
“Sono dentro. Cosa devo fare?”
“Cancella me e Fisk dalle registrazioni delle telecamere della centrale. Cancella anche le nostre firme digitali”
“Ottimo. Da quando mi disconnetti avete tre minuti per andarvene”.
3 commenti:
credo dia aver ricavato almeno una ciocca di capelli bianchi questa volta XD
Io alla fine mi sono anche divertito ^^
... e ne siete usciti anche alla grande. Complimenti! ;)
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